Mamme, donate il sangue del cordone ombelicale!

Il sangue del cordone ombelicale, denominato anche sangue placentare, è solitamente destinato dalle strutture ospedaliere all’inceneritore, in quanto non si possiedono gli strumenti idonei a prelevarlo e a conservarlo. Eppure esso può essere assolutamente decisivo per curare patologie gravi come la leucemia e i linfomi. Per cui, senza esitazioni di sorta, mamme, donate il sangue del cordone ombelicale!

Donare il sangue del cordone ombelicale, che è ricco di cellule staminali, è un vero e proprio gesto d’amore da parte delle neomamme, in quanto il sangue placentare consente di curare patologie molto gravi come la leucemia, i tumori del sangue e l’anemia mediterranea. Esso, infatti, similmente al sangue del midollo osseo, è più ricco di sostanze (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) rispetto al sangue comune. Basti pensare che in alcuni casi la trasfusione di sangue placentare può sostituire il trapianto di midollo osseo nella cura delle malattie ematiche. D’altra parte anche i bambini nati prematuri possono ottenere preziosi benefici dal sangue del cordone ombelicale.

Si tratta di un gesto estremamente generoso che non comporta alcun tipo di disagio né alla partoriente né al neonato; il sangue placentare, infatti, viene prelevato subito dopo la nascita del bambino, quando il cordone ombelicale è già stato reciso. Quest’ultimo viene disinfettato accuratamente da un operatore specializzato che poi provvede a prelevare, con un apposito ago, il materiale ematico. Il sangue, infine, viene depositato in una sacca sterile. Entro 36 ore la sacca viene trasferita presso la più vicina banca del sangue cordonale (Cord Blood Bank).

Come si dona il sangue del cordone ombelicale

Per poter donare il sangue placentare è necessario:

  1. compilare e sottoscrivere un modulo di consenso;
  2. a distanza di sei mesi dalla donazione sottoporsi a un prelievo di sangue per garantire la sicurezza del cordone donato (analisi per l’HIV e l’epatite B e C), e per effettuare la verifica della compatibilità con eventuali pazienti riceventi.

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7 commenti

Rispondi a Trotti Rita ElisaCancella risposta

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  1. Si, preferiscono far morire un bimbo piuttosto di salvarlo xké potrebbe avre problemi, visto ke la madre del donatore ha problemi d’udito…. Tra l’altro, appurato, non essere un problema genetico….