Parchi gioco per bambini disabili: come sono fatti e quanti ne esistono in Italia?

Giocare è un diritto imprescindibile di ogni bambino, eppure spesso il divertimento dei piccoli è ostacolato da insormontabili barriere architettoniche, che impediscono ai diversamente abili la fruizione degli spazi pubblici. 

Bambini sulla carrozzella o con difficoltà motorie, bambini non vedenti o con deficit neuro-sensoriali, anche loro devono poter giocare all’aria aperta insieme ai coetanei, pur se non possono arrampicarsi né usare un’altalena o uno scivolo “normali”. In passato il concetto di parco giochi per disabili era inserito in un’ottica di riabilitazione e inteso come un ambiente “speciale”, riservato a bambini con disabilità. Oggi invece si fa strada il concetto di parco accessibile a tutti, dove l’abbattimento delle barriere architettoniche crea un ambiente pensato per far giocare insieme bambini diversamente abili e normodotati.

Accessibilità e integrazione vanno dunque di pari passo, ma com’è fatto un parco giochi per tutti?

Innanzitutto, dovrebbe prevedere rampe e scivoli per raggiungere bagni, punti di ristoro, panchine e fontane. Inoltre, il terreno dovrebbe essere piano e non dissestato, e i giochi a portata di carrozzella. Qualche esempio? Altalene dotate di cestello o imbracatura, sabbiere e vasche con acqua rialzate, per permettere di avvicinare una carrozzina. E per i non vedenti, pannelli sensoriali e giochi tattili, utilissimi in realtà per stimolare la creatività e l’apprendimento di qualsiasi bambino. 

Di parchi gioco completamente accessibili in Italia ne esistono ancora pochi: fra i principali ci sono il Parco Formentano di Milano e quello che sorge nel Porto Antico di Genova; il Parco “Tutti insieme” di Roma (inaugurato a giugno 2014 nella Tenuta della Mistica, in via Prenestina) e il Parco Europa a Jesolo, che è frutto del progetto “Stessi giochi, stessi sorrisi”.

Inoltre, in diverse altre città italiane (qui una mappa) i parchi si stanno pian piano attrezzando con giochi accessibili e vengono riprogettati per abbattere le barriere architettoniche.

Per le mamme e i papà sensibili al tema e desiderosi di sostenere attivamente progetti del genere, segnaliamo l’iniziativa dell’associazione “Camminatori folli”, che ha lanciato una raccolta fondi per realizzare un grande parco inclusivo a Livorno: qui tutte le info.

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8 commenti

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  1. Grazie per il vostro contributo . dare speranza e sempre una cosa nobile e giusta .
    Aiuta anche a tutti quelli che stanno cercando di fare progetti verso questo tema ,e cercare di dare il proprio contributo a quelle famiglie che lo richiedono….

  2. Noi a finale emilia (mo)…con ass.aggiungi un posto a tavola ne stiamo progettando uno…e vedra” la luce nel 2015 verso maggio…questo grazie a feste ..eventi di beneficienza dell ass.stessa…. ottimo art.sperando che altri seguino l esempio..parchi ..per TUTTI I BAMBINI…..

  3. ciao a tutti, anche in Cascina Bellaria a Milano, zona Parco Trenno c’è un’area ludica accessibile a TUTTI i bambini; il progetto è stato realizzato grazie ada ATLHA onlus che a seguito di uno scambio internazionale con l’Australia, denominato MELMI : un ponte Italia -Australia, ha voluto portare l’esperienza positiva vista a Melourne dove nei parchi pubblici ci sono anche altalena accessibili a bambini in carrozzina.
    Con il coinvolgimento delle scuole del territorio secondo un lavorodi progettazione partecipata, ATLHA ha realizzato l’area ludica denominata BEUTIFUL PARK. è possibile visionare l’area ludica inclusiva sul sito di ATLHA onlus.
    comlimenti per tutte le altre esperienze che promuovono l’idea di pari pportunità anche nel gioco.