Ecco perché urlare ai figli non serve a niente

Quelle che seguono sono riflessioni empiriche sulla mia attività di mamma.

“Penelope, metti a posto i giochi”.

“Aspetta, sto facendo una cosa molto importante”

Una cosa importante, per una bambina di 4 anni e mezzo è sparpagliare tutti i suoi giochi su ogni centimetro quadrato del pavimento del salone.

“Penelope -con un tono di voce un po’ più alto– ho detto che devi mettere immediatamente tutto a posto”

“Mamma, -con un tono di voce un po’ più alto- ti ho detto che sto facendo una cosa importante

“Penelope –urlando– quando ti dico che devi mettere a posto devi ascoltare!”

“Mamma, ho detto –urlo di tarzan– Un attimooooo!”

Ecco da questo e altri dialoghi ho capito che con mia figlia e, in generale, con i bambini urlare non porta a niente. O meglio, a niente di buono. Semplicemente loro cominceranno a emulare il nostro comportamento.

Non urlare ai figli, moderare il tono di voce

Maria Montessori, lo sapeva bene e difatti auspica che il tono di voce sia fermo, ma basso e che non si umili mai il bambino.

Urlare troppo significa far sì che il piccolo metta una barriera e se, in un primo tempo, teme le urla in seguito non le ascolta nemmeno più; anzi, ci urlerà contro e, peggio ancora, lo farà anche con gli altri bambini.

Moderare il tono di voce e farsi vedere risoluti, farà sì che il bambino capisca chi è che ha “l’autorità” e che l’autorità va rispettata, anche se chiede cose con gentilezza. 

Cosa fareste se vi fermassero i carabinieri, vi chiedessero la patente e mentre la cercate comincino a incalzarvi con delle urla? Sicuramente vi innervosireste e questo succede anche ai bambini.

Come è andata a finire

All’urlo di Tarzan di mia figlia avevo due possibilità.

Perdere la pazienza, dirgliene di tutti i colori e raccogliere io i giochi trascinandola via.

Oppure cambiare atteggiamento.

Ho scelto la seconda, ho cercato il contatto visivo (fondamentale per mandare il mio messaggio), ho assunto un’espressione seria, ma non arrabbiata, ho mantenuto la calma e ho detto con tono assertivo: “Penelope, guardami bene. Sto parlando sul serio. Rimetti immediatamente tutto a posto. Non sto scherzando.”

La sua risposta è stata: “Va bene, mamma. Rimetto tutto a posto.”

E dentro di me pensavo: “Mamma 1 Penelope 0. Per questa volta ho vinto io la battaglia!” :)

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