Neonati prematuri: assistenza, congedo parentale e accesso alla terapia intensiva

In Italia, il numero di neonati prematuri è in costante aumento. Ogni anno sono 40mila i neonati che nascono prima delle 37 settimane e hanno tutti bisogno di sostegno, di cure adeguate e di amore. Negli anni la medicina ha fatto di passi da gigante permettendo anche a neonati “estremamente pretermine” di sopravvivere.

I neonati prematuri sono quei bambini che vengono alla luce prima delle 28 settimane, l’85% di essi sopravvive, il 10% può avere problemi al sistema nervoso, alla vista e all’udito, e il 30% può essere soggetto a patologie meno significative a carico del sistema respiratorio. I “moderatamente pretermine” cioè quei neonati che nascono tra le 32 e 33 settimane compiute, possono soffrire di determinate problematiche ma in misura minore rispetto agli “estremamente prematuri”.

In ogni caso, tutti i bambini prematuri hanno bisogno di maggiore assistenza rispetto agli altri perché nove mesi di gestazione sono fondamentali per lo sviluppo completo del corpo del neonato e per predisporre il suo organismo a una vita in salute.

Maggiore assistenza per i prematuri

I nati pretermine hanno bisogno dell’amore dei genitori, dell’assistenza dei medici e anche del supporto del sistema sanitario nazionale.

L’elevato numero di nascite premature è dipeso anche da fattori strettamente legati alla società come la gravidanza in età avanzata, lo stress e un’alimentazione non idonea, ma anche alle condizioni ambientali come l’inquinamento. Perfino le infezioni possono incidere sulla nascita del neonato.

I bambini pretermine hanno bisogno di un’assistenza medica costante che permetta alle parti non ancora sviluppate di formarsi correttamente ed evitare dei danni permanenti.

Congedo parentale prolungato

Secondo la circolare INPS n. 69 del 28 aprile 2016, il congedo di maternità obbligatorio è prolungato soltanto se il parto è avvenuto in anticipo di oltre due mesi. Dunque ai 3 mesi post partum stabiliti si aggiungono tutti i giorni compresi tra la data del parto prematuro e quella presunta.

In questo modo, il periodo del congedo è nell’insieme maggiore rispetto alla durata di 5 mesi precedentemente prevista.

Terapia intensiva neonatale e accesso ai genitori

I neonati prematuri hanno bisogno della presenza e dell’amore dei propri genitori. Purtroppo però alcuni reparti di terapia intensiva neonatale permettono ai genitori di vedere i loro bimbi solamente poche ore al giorno e a orari prestabiliti per tutelare questi bimbi fragilissimi. Il rapporto del neonato con la madre e l’allattamento al seno sono indispensabili per i piccoli, soprattutto per quelli pretermine.

Quest’anno, il Tavolo tecnico per la promozione dell’allattamento al seno del Ministero della Salute, l’associazione Vivere Onlus e la Società di Neonatologia hanno sottoscritto un documento che stabilisce che i genitori possano accedere 24 ore su 24 ai reparti di terapia intensiva prenatale per visitare i propri figli.

L’amore dei genitori e il latte materno possono aiutare questi piccolissimi neonati che hanno visto il mondo prima del tempo stabilito ad affrontare questa sfida con maggiore determinazione. 

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