Risarcimento alla famiglia della mamma deceduta per sangue infetto

Elena Maria Pozzi è morta a 36 anni, nel giugno del 2011, dopo aver trascorso solo cinque giorni insieme alla sua bambina. Il parto era andato bene, ma la giovane mamma ha avuto un’emorragia interna dopo poco e una trasfusione di sangue infetto è stata letale.

La trasfusione di sangue infetto post-parto

I legali dei familiari di Elena Maria Pozzi  hanno presentato un’istanza di risarcimento dopo che l’inchiesta era stata archiviata per rinvio a giudizio. Cinque tra medici e infermieri accusati di omicidio colposo, su cui ora si ha una condanna certa, discussa dalla quinta sezione del tribunale di Milano.

Un milione di euro per i familiari della mamma deceduta

L’ospedale di Lecco e il Ministero della Salute dovranno risarcire di oltre un milione di euro la famiglia per una sacca di sangue infetto che ha tolto la vita a questa mamma sfortunata e indifesa. L’accusa contro il Ministero della Salute è “omissione di controllo del protocollo” per non aver controllato che nella sacca di sangue utilizzato per la trasfusione era presente un raro batterio killer (Yersinia enterocolitica). Per l’ospedale di Lecco si tratta di negligenza per aver tardato nella somministrazione della terapia e nell’asportazione dell’utero.

Anche se la cifra è notevole, siamo sicuri che non basterà per riempire l’enorme vuoto lasciato da Mamma Elena Maria.

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