Bambini e disabilità: nelle scuole serve un servizio migliore

Nel comune di Olbia in Sardegna c’è un’associazione senza scopo di lucro, SensibilMente, che si occupa di autismo e dei disagi sociali e culturali con cui si scontrano nel quotidiano le famiglie di bambini autistici.
 
In Italia SensibilMente è una delle tante Onlus che lotta ogni giorno per far crescere i bambini diversamente abili in una società rispettosa e con servizi funzionanti. Perché uno dei tanti problemi in cui si imbatte una famiglia con un bambino con disabilità riguarda la sua formazione scolastica.

Disabilità a scuola: un percorso ancora in salita

Partendo dal caso di Olbia, in cui si è fatta presente l’assenza di insegnanti di sostegno nelle aule delle scuole del territorio, ci interroghiamo su quanto sia difficile la vita per un bambino che non riceve il giusto supporto formativo negli istituti della pubblica istruzione.

A parlare sul giornale di Olbia.it è Veronica Asara, presidente dell’Associazione SensibilMente, che racconta come le famiglie della Gallura:

“Continuano a sperimentare un grave disagio, sia per chi vede leso il diritto allo studio perché non può frequentare le lezioni, sia per chi è costretto a spendere 100 euro al giorno per la permanenza in classe degli operatori privati, risorse tra l’altro, sottratte ai percorsi psicoeducativi necessari per il percorso riabilitativo e per l’inclusione sociale dei bambini e dei ragazzi con disabilità“.

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Un servizio scolastico per i bisogni speciali

Offrire un servizio scolastico migliore e performante nei confronti di chi nella vita di tutti i giorni affronta ostacoli per gli aspetti più semplici della quotidianità è una prerogativa a cui non si può dire no. È una necessità impellente degli istituti di istruzione e delle famiglie, che hanno bisogno sempre di più di supporti e aiuti.

Serve attenzione e sensibilizzazione ma anche rispetto verso dei bisogni che per i bambini con disabilità sono davvero importanti. Il sostegno nella cultura e nelle scuole può fare la differenza per il giusto inserimento dei bambini speciali all’interno della società, una società in cui si è ancora troppo indietro da questo punto di vista.

 

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