5 cose che una mamma non potrà mai fare

Ultimamente alle mamme e ai papà piace prendersi un po’ in giro. In questi battibecchi, le mamme hanno sempre la meglio, forti del numero e del loro status racchiuso nella motto secolare “la mamma è sempre la mamma”. I papà sono il bersaglio preferito delle mamme. Forse anche a ragione.

In realtà, le mamme non sanno fare tutto. Ci sono cose che, diciamoci la verità, non vengono loro molto bene, perché probabilmente non sono proprio nelle corde di una mamma.

Ecco quelle che sono, per me, le 5 cose che una mamma non potrà mai fare.

1. Non pensare al confronto con le altre mamme

Sarà un fatto di competizione, sarà un tema di ruolo di “mamma perfetta” sotto mentite spoglie di “mamma imperfetta”, sarà la difesa di categoria della teoria tolemaica o mammocentrica che vede tutti gli aspetti che riguardano i figli ruotare intorno alla mamma. A

l di là della motivazione precisa, è più forte di loro, quasi istintivo: il confronto con le altre mamme. “Le altre mamme fanno quello.” “I figli delle altre mamme fanno questo.” “Cosa penseranno le altre mamme?”

Ai papà non sfiora neanche l’idea di quello che potrebbero pensare o fare gli altri genitori, siano mamme o papà. Si sentono più liberi, di fare o di non fare. Vogliono comprare le patatine mezz’ora prima della cena? Lo fanno. Vogliono comprare un gelato in pieno inverno? Sì chiedono solo, quanti gusti? O al massimo, cono o coppetta? Vogliono portare i figli a mangiare un hamburger mentre gli altri genitori li portano al ristorante vegetariano? In pochi minuti sono già lì a decidere il grado di cottura della carne.

2. Fare la lotta con i figli

Non ho mai visto una mamma fare la lotta con il proprio figlio. Forse lo faranno in privato, appena chiusa la porta di casa si buttano sui figli in stile wrestling. Credo sia poco probabile. Non che i papà siano sempre lì a provare le prese della lotta greco-romana. Ma non ho mai sentito racconti di mamme che giocano alla lotta con i figli.

Le vedo più a sistemare i cuscini del divano dopo la lotta del papà. Se prima c’era un telo, dopo è diventato una massa informe di stoffa.

Un classico è la lotta la sera dopo cena. Forse le mamme temono per la digestione. Tranquille, le quattro ore sono solo per il bagno al mare. 

Ma le mamme soffrono il solletico? Boh, sembra che il solletico sia riservato ai papà. Al massimo le mamme guardano con un sorriso storto i due che cercano di farsi il solletico a vicenda. Perché il pensiero della grinza del divano, del lettone disfatto o dei cuscini stropicciati arriva nel giro di un nano secondo. 

3. Non chiedersi se il figlio ha mangiato abbastanza

La mamma, in quanto colei che dona la vita, sente anche il peso della responsabilità di mantenerli in vita questi figli. Così una delle principali preoccupazioni è se hanno mangiato abbastanza.

Da quando iniziano ad allattare, e si chiedono se il latte basterà, a quando preparano una teglia di lasagne per tutta la famiglia. Tornati a casa dopo che il figlio si è mangiato un cesto di popcorn al cinema con bibita gassata inclusa, o si è buttato giù un cartone di pezzi di pizza, una voce dentro la testa della mamma chiede “Avrà fame?”

Il bello è che la mamma non trova niente di meglio che esteriorizzare questa preoccupazione al papà, che la guarda come sentisse parlare una lingua sconosciuta. Perché il pensiero normale del papà è, invece, “se ha fame, lo dice”.

4. Montare i giochi dei figli 

Le mamme si specializzano nella scelta dei regali per i figli. Una volta comprato, però, il regalo non arriva a casa già pronto all’utilizzo ma in una scatola. Va montato. Avete presente le istruzioni di montaggio di un giocattolo per bambini? Sembrano quelle dell’Ikea. Che sia un robot da assemblare, una cucina da montare, un castello da costruire, si tratta di un compito dei papà.

I papà passano il giorno di Natale e il giorno del compleanno del figlio, se non anche i seguenti, a montare giochi. Con alle spalle un bambino che chiede ogni pochi secondi “Hai finito?”. Fosse per le mamme, bisognerebbe regalare solo puzzle. Ovvero scatole pieni di pezzi il cui gioco consiste proprio nel loro montaggio. Possono, anzi, devono fare tutto i bambini.

5. Sostituirsi a un termometro

Dalla notte dei tempi le mamme pensano di avere il mercurio negli occhi e nelle labbra. Un classico è “Si vede che ha la febbre”.

Ad avere il raggio laser negli occhi i papà ricordano solo il Goldrake della loro infanzia. Oppure si avvicinano, scostano delicatamente i capelli del figlio e poggiano le labbra sulla fronte. Non che le mamme di oggi facciano bip bip come i moderni termometri ma pochi secondi dopo arriva la sentenza “È caldo!” A quel punto, con tutto il tatto del mondo per non intaccare la sensibilità della mamma nella veste di nuovo presidio medico per bambini, il papà che notoriamente si fida di più della scienza e della tecnologia propone: “Misuriamogli la febbre.”

La compagna, pensando tra sé alla pena da infliggere al papà per il suo reato di lesa maestà, gli ordina di andarlo a prendere. Come per dire, io la mia valutazione l’ho fatta… se proprio non ti fidi. Gli indicherà un non meglio precisato cassetto nel quale trovarlo per poi scoprire, dopo un quarto d’ora di ricerche, di averlo spostato chissà quando da tutt’altra parte. 

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  1. Ora, su. Mettere a posto il divano dopo la lotta? Noi facciamo la lotta E mettiamo al posto il divano. E contemporaneamente whatsappiamo alle mamme della scuola, parliamo con la vicina, prepariamo una torta, allattiamo. E quanto a montare, quando riuscirete a sganciare un reggiseno in un secondo ne riparliamo. :P