America: il farmaco che promette di guarire la depressione post partum

L’agenzia statunitense Food and drug Administration ha appena dato il via libera ad un farmaco che promette di guarire una delle sindromi più problematiche di sempre: la depressione post partum, un disturbo che si manifesta non appena la gravidanza volge al termine.

La FDA dà il via libera a Zulresso

Si chiama Zulresso ed è potenzialmente in grado di annullare nel giro di quarantott’ore tutti i sintomi legati alla depressione post partum, un disturbo che colpisce mediamente 2 donne su 10.

Il nuovo farmaco arriva direttamente dall’America ed è già stato approvato dalla Food and drug Administration, l’agenzia statunitense deputata al controllo e alla verifica dei nuovi medicinali. La novità più grande è legata certamente alla rapidissima azione di questo farmaco: in commercio ve ne sono già di similari, ma i risultati legati all’assunzione sono visibili solo sul finire della seconda settimana di trattamento. Zulresso agisce invece in maniera rapida ed indolore, rallentando l’attività neuronale e tenendo a bada gli stati ansiosi tipici appunto della depressione post partum.

Già avviati i contatti per commercializzarlo anche in Europa

Questo nuovo farmaco di origine americana, prodotto dall’azienda farmaceutica Sage Therapeutics, deve la sua efficacia all’elevata concentrazione di brexanolone contenuta al suo interno. È questo principio attivo infatti ad agire sui neuroni, riducendo sensibilmente tutti quei sintomi che rendono il disturbo in questione così simile alla depressione. La fase sperimentale del farmaco ha visto il coinvolgimento di 247 soggetti suddivisi in due gruppi: tutte le donne che vi hanno preso parte avevano partorito nei sei mesi precedenti e presentavano, seppur in misura diversa, la sintomatologia propria della sindrome post partum. I risultati sono stati subito evidenti e inconfutabili, tanto che il farmaco si è subito meritato l’approvazione della FDA. Per il momento Zulresso può essere somministrato solo ed esclusivamente in ospedale e attraverso infusione. Ancora in fase di sviluppo è la pillola, che potrebbe essere invece assunta in totale autonomia. Quanto all’Europa, la ditta produttrice sembra abbia già avviato i contatti con l’agenzia europea dei medicinali per favorirne la diffusione anche al di là dell’oceano.

Il video della settimana