Grasso bruno: ecco cosa tiene al caldo i neonati

Quante mamme passano le notti in bianco a coprire il loro bimbo che non fa altro che scoprirsi per la paura che prenda freddo? E la spiegazione ‘dipende dal grasso bruno’ in fondo non le ha mai convinte più di tanto. Ma in realtà la scienza ci rassicura.

Cos’è il grasso bruno

I bambini sono protetti da uno strato di grasso che li rende morbidi ma anche caldi. Eppure non tutto il grasso è uguale. Esiste quello che viene definito più precisamente tessuto adiposo, responsabile della regolazione della temperatura corporea, particolarmente importante nei neonati.
Ma quella parte definita a sua volta ‘bianca’ non ha la stessa funzione della parte ‘bruna’. Mentre la prima dona al corpo la sua riserva di energia in occasione dei cali di zucchero, la seconda è specificatamente preposta al mantenimento del calore del corpo. Per intenderci, parliamo di quella porzione adiposa che permette agli animali di andare in letargo per molti mesi senza sentire il freddo. Anche i neonati la posseggono, ma solo per poco tempo.

Dove si trova il grasso bruno e perché tiene al caldo i bimbi

Nei neonati, il grasso bruno si accumula soprattutto nelle zone più sensibili, e cioè sul torace, sulla schiena, ma anche sulle gambine e sulle ascelle, ed è questo il motivo per cui il bimbo di notte si scopre sempre. Semplicemente, è già al caldo.
Ecco perché le mamme possono tranquillizzarsi anche se notano che il proprio bimbo non fa che scoprirsi.
È la natura stessa che provvede a tenerlo al caldo, e questo è dimostrato dal fatto empirico che più si prova a coprire un neonato, più quello si scoprirà.
Il funzionamento del grasso bruno prevede la combustione delle calorie, e questo processo a sua volta genera calore.
Niente di cui preoccuparsi quindi, almeno per i primi mesi di vita.
Pian piano il grasso bruno verrà perso e il bimbo tornerà a coprirsi per mantenere il proprio corpo al caldo.

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