La bici-passeggino, l’ultima frontiere della mobilità dolce con i piccoli al seguito

Educare sin dalla tenera età ad andare in giro anche senza utilizzare l’auto è un percorso di crescita che, soprattutto negli ultimi anni, sta coinvolgendo un numero maggiore di famiglie.

A piedi, con i mezzi pubblici e in bicicletta: accanto ai tradizionali seggiolini anteriori e posteriori, da un po’ di anni a questa parte sono arrivati i carrelli da attaccare posteriormente alla bicicletta e che possono trasportare (in genere) uno o due bambini, fino a che non raggiungono un determinato peso. La maggior parte dei modelli prevede la trasformazione dello stesso in un passeggino per girare nelle mete di destinazione senza problemi.

Accanto a questi, ora c’è una vera e propria bici-passeggino, messa a punto dall’olandese Taga Bikes che ha brevettato un sistema modulare (di facile conversione) da un tradizionale passeggino a una bici, con passeggino anteriore, e viceversa.

Oltre al trasformismo, questo passeggino ha il vantaggio di essere disponibile in una vasta gamma di varianti, dall’ovetto al passeggino, dal cestino (molto capiente) porta spesa alla possibilità di trasportare due bambini.
Una volta arrivate al supermercato, basta poco e la struttura della bicicletta si trasforma, lasciando spazio a un insospettabile e glamour passeggino.

Insomma, abbandonare l’auto non sembrerebbe un’impresa impossibile, almeno per i piccoli spostamenti: quest’invenzione coniuga movimento fisico con una maggiore relazione con il bambino durante il tragitto, contribuisce a ridurre i costi per l’auto e il congestionamento.

Una bella soluzione, quindi, da tenere a mente per noi mamme bio e anche multitasking che adoriamo combinare più cose insieme.

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