L’incubo senza fine delle mutilazioni genitali femminili

In molti Stati africani è ancora vivo l’incubo delle mutilazione genitali femminili. Milioni di bambine sono ancora a rischio. Bisogna fermare questa pratica combattendo innanzitutto la discriminazione di genere e garantire ad ogni donna il proprio benessere fisico e sessuale.

Mutilazioni genitali femminili: perché porvi fine ad ogni costo

Ad oggi esiste ancora in molti Paesi l’usanza di praticare mutilazione genitali alle ragazzine in età adolescenziale. Si tratta di un vero e proprio atto di violenza, causato essenzialmente da una grande piaga: la discriminazione di genere.

È uno delle azioni più feroci e disumane che hanno colpito oltre 200 milioni di donne e, senza un’azione concreta per debellare questo morbo, nei prossimi vent’anni saranno mutilate altre 68 milioni di donne in età giovanissima!

Questa pratica non solo causa abbondanti perdite di sangue e forte dolore, ma provoca serie problematiche nel corso dell’intera vita della ragazza. Tra le tante conseguenze, sia psicologiche che fisiche, si hanno parti strazianti e difficili, che potrebbero concludersi con la morte di madre e neonato.

Come promuovere l’abbandono delle mutilazioni genitali femminili

Per porre fine a questa usanza è importante che i leader mondiali si facciano sentire e che i governanti dei Paesi interessati s’impegnino a proteggere i diritti delle ragazze attuando piani mirati a contrastare ogni tipo di giustificazione a tale pratica. In molti casi le mutilazione genitali femminili vengono effettuate per ignoranza. Alcuni genitori credono che vi siano dei benefici, altri pensano ad obblighi religiosi. In realtà non è così e le autorità dovrebbero impegnarsi in una politica d’informazione a riguardo.

È possibile inoltre sfruttare l’enorme potere offerto dai social media per avviare campagne contro le mutilazioni genitali femminili.
Grazie ad alcune iniziative già in atto, oggi fortunatamente esistono delle comunità in cui questa usanza è stata abbandonata e molte ragazze sono state salvate da tale tortura. Ma non basta! Non è sufficiente il semplice declino di queste orrende pratiche, bisogna portare a zero il numero di casi di mutilazione e proteggere i diritti e il benessere fisico di ogni donna.

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