Menopausa precoce: cosa fare se si vuole una gravidanza

Si stima che 1 donna su 100 soffra di menopausa precoce, ma che cos’è esattamente e come si deve affrontarla se si desidera diventare mamma?

Insufficienza ovarica precoce, sintomi e cause

La POF (Premature Ovarian Failure) è la menopausa precoce, ovvero la scomparsa o la saltuarietà delle mestruazioni in donne di età inferiore ai 40 anni.
I sintomi sono simili a quelli della menopausa regolare – che inizia tra i 48 e i 54 anni – come improvvise vampate di calore e sbalzi d’umore. La menopausa precoce, però, può essere anche asintomatica e manifestarsi solo con l’irregolarità mestruale e la difficoltà a restare incinta.
Le cause possono essere svariate: anomali genetiche come la sindrome di Turner e dell’X fragile, patologie che riguardano l’apparato immunitario come la tiroidite, disturbi del metabolismo o infezioni virali come la parotite.

L’importanza della diagnosi tempestiva

La dottoressa Marina Bellavia, specialista in medicina della riproduzione del centro per la fertilità ProCrea di Lugano, spiega che l’insufficienza ovarica precoce ha come effetto diretto gravi problemi di fertilità. La diagnosi tempestiva è il primo passo per non annientare ogni possibilità di diventare mamma.

Il nemico numero uno è quindi il tempo.

Infatti, esistono diverse tipologie di menopausa precoce e, prima si fanno gli esami clinici atti a diagnosticarla, e prima è possibile sottoporsi a cure in grado di favorire la gravidanza.
Ai primi sintomi e soprattutto di fronte alla difficoltà a rimanere incinta prima dei 40 anni, è necessario sottoporsi con urgenza a test genetici e ormonali.
Alle donne che soffrono di POF gli specialisti consigliano la fecondazione in vitro, ovvero la procedura attraverso la quale degli ovuli di una donatrice, dopo essere stati fecondati in provetta, vengono impiantati nell’utero.
Con questa tecnica per le possibilità di gravidanza salgono dal 10% al 50%.
Se si sceglie questa strada la diagnosi pre-impianto diventa fondamentale per evitare che l’insufficienza ovarica precoce venga geneticamente trasmessa alla futura nascitura.

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