Omaggio alle Mamme

Tanto per iniziare sono diventate mamme e la cosa non è da poco.
Nove mesi rivoluzionari in cui le nausee, le pance, i dolori e i chilogrammi prendono il sopravvento su tutto quello che fino ad allora avevano conosciuto.
Una trasformazione che ha ancora oggi dell’incredibile.
I padri non possono.
A noi al massimo viene un po’ di pancetta, ecco tutto.

Le madri sanno sempre quello di cui hanno bisogno i figli.
Non appena partoriscono si installa automaticamente una rete wireless dedicata alla comunicazione tra di loro. E così basta un microscopico cenno del bambino che subito capiscono si tratta di fame. O sete. O sonno. Vallo a capire.
Qualche volta a noi papà è concesso entrare nella connessione privata.
Ci forniscono la password.
Altre volte no.
Rimane criptata.
Meglio non pretendere troppo.

Le mamme resistono mesi ed anni interi senza dormire e nonostante questo riusciranno sempre a trovare la forza per regalare un sorriso ai loro figli se li vedranno tristi, cibo se avranno fame, coccole se saranno tristi.
E poco importa se le mamme si sentiranno poco bene, poco importa se col lavoro dovranno fare i salti mortali, poco importa se stanno per crollare da un momento all’altro perché non si fermano un attimo da giorni.
Poco importa. Loro ci saranno sempre.
Noi papà dopo qualche notte insonne ci trasferiamo nel divano in salone.
Con la tv accesa fino a tardi.

Le migliori amiche delle madri non sono più le serate nei locali alla moda. Non sono più pizze con amici e poi a ballare fino all’alba tra mojiti e drink alcolici. Non sono più i sabati passati a gironzolare tra negozi o a vedere l’ultimo film uscito.
No. Sono lavatrici, cacche, pannolini, vomiti, termometri.
Ho sbagliato. Le migliori amiche delle mamme sono i pediatri.
Se un giorno Rucola mi dicesse che ha una storia col pediatra non mi sorprenderebbe.
Però esigerei che almeno non ci facesse più pagare le visite.

Una mamma ha la super velocità.
Riesce a cambiare il pannolino ovunque le capiti ed in pochissimi secondi.
L’ho visto fare in macchina, in autobus, in treno, in piedi, sdraiate, mentre i bimbi urlano, mentre i bimbi sbraitano, mentre dormono, mentre corrono.

Non solo. Possono preparare la colazione, lavare e vestire i figli in cinque minuti rispondendo al telefono anche alla loro di mamma e forse anche alla suocera, e poi nei successivi cinque minuti lavarsi, truccarsi, pettinarsi, mettersi la prima gonna al volo, essere carina e arrivare quasi (il quasi concedeteglielo) in orario.

Noi no. Almeno io no. Anche perché la gonna non la metto…

Le domeniche delle madri sono come i sabati. Sono come i lunedì. Anzi è peggio perché non c’è scuola. E’ un turbinio di cose da fare senza mai un attimo di pausa.
Sì, è vero, c’è anche il papà a dare una mano.
Ogni tanto…

Le madri.
Queste madri sono un dono regalato da Dio in persona, il quale non potendo forse fare tutto lui il lavoro pensò bene di creare appunto la donna.

E allora che questo sia un omaggio alla vostra forza.
Al vostro carattere.
Alla vostra capacità di cambiare il mondo nonostante tutto e tutti.
Omaggio alla vostra generosità.
Alla vostra pazienza.
Al vostro amore.
Mamme, grazie.

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