Ragazzo down multato sull’autobus: dov’è finito il buon senso?

Ancora una volta arriva alla ribalta delle cronache una storia di mancanza di generosità e di comprensione nei confronti di un soggetto più debole. A essere mortificato, questa volta, è stato un ragazzo down che, salito sull’autobus, malgrado fosse in possesso di un titolo di viaggio regolarmente convalidato, non si era accorto che il venditore gliene aveva fornito uno con chilometraggio inferiore (tra l’altro di appena 5 km!) rispetto alla propria meta finale.

Il controllore, tuttavia, estremamente rigido e ligio alle regole, ha deciso di redarguirlo di e multarlo.  

Il ragazzo non vuole più prendere l’autobus da solo

L’episodio, denunciato su Facebook dalla mamma del ragazzo, si è verificatoo ad Albinea, in provincia di Reggio Emilia. La donna, profondamente dispiaciuta per quanto accaduto, ha scritto sul proprio profilo social che il figlio, che finalmente si era convinto a prendere l’autobus da solo, adesso è terrorizzato.

Il giovane, in altri termini, ha dovuto retrocedere nel cammino verso la difficile conquista della propria autonomia.

Ci chiediamo: quanto sarebbe più utile, in certe circostanze, affidarsi al proprio buon senso piuttosto che a un rigido regolamento?

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19 commenti

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  1. Una volta in un posto di blocco mi ero talmente “impanicata” che continuavo a chiamarli carabinieri piuttosto che poliziotti. Cosa fa la mente in certi casi. Fossi stata nel controllore avrei indagato un attimo e valutato se fosse stato uno sbaglio capitato solo quella volta. Una volta sul treno 🚃 ho sbagliato fermata però il controllore é stato umano e mi ha fatto pagare la differenza di 20 km.

  2. Ragazzi ma siete fuori di testa? La sindrome di Down comporta un deficit di capacità cognitive…comprendere questi limiti non è certo discriminare una persona….non tutte le disabilità sono uguali…povero ragazzo

    • Ragazzi ma qui siam matti! Esiste un principio giuridico in base al quale uno non può essere punito per una cosa di cui non è resposnsabile. E la responsabilità passa anche (e soprattutto!) dalle capacità cognitive di una persona. Per assurdo: se io controllore mi trovo un bambino di 3 anni solo su di un autobus senza titolo di viaggio, che faccio? gli faccio la multa oppure chiamo gli assistenti sociali? Nel caso in questione del ragazzo multato, trattarlo come gli altri significa prima di tutto rispettarlo come persona con le sue specificità e cercare di fargli ottenere più autonomia possibile, perché obbiettivamnete parte da una situazione più difficile. Affermare il contrario sarebbe come dire che siccome i paraplegici vanno trattati come gli altri le barriere architettoniche vanno lasciate li dove stanno, perchè toglierle sarebbe un trattamento di favore. Se il ragazzo affetto da sindrome di Down si è sbagliato, credo che in vista dell’obbiettivo più importante, quello di fargli ottenere maggiore autonomia possibile, possiamo come società accollarci il prezzo di 50 centesimi di euro in meno pagati alla SETA, in vista della crescita della sua autostima e della conseguente maturazione di autonomia, o no? Ma quando vostro figlio di 2 anni impara a parlare e sbaglia la pronuncia di una parola che fate gli date due ceffoni o cercate di incoraggiarlo?

  3. Forse il buon senso stava nel soffermarsi un po’ e valutare il caso. Il tatto sta nel modo in cui certe persone trattano gli altri, nel modo in cui si fa il proprio dovere e si dicono le cose. La multa ci sta ma immagino l’ imbarazzo del ragazzo che nonostante le difficoltà stava con impegno rendendosi autonomo. Certe persone in divisa a volte ti trattano come se fossi una 💩 e non come una persona.

  4. E quale è il problema? I genitori lottano per far si che vengano considerati come tutti gli altri ed ora non c’è Buon senso? Ah si giusto….. I diritti si….. I doveri no…. w l’italia

  5. aveva il biglietto ok per 5 km scaduto…ma per lui viaggiare solo anche fare solo poche fermate è vitale per l’autonomia! Ha sbagliato il controllore non è un ragazzino che fa il furbo!

  6. I delinquenti sono una categoria a parte. Il ragazzo è stato trattato come un cittadino qualunque e questo dovrebbe migliorare la propria autostima. Se poi discutiamo sulla giustizia della multa… allora è un altro discorso

  7. No scusate nn si sente altro (e con giusta ragione)che sn persone come tutti gl’altri è che giustamente devono essere trattati con gli stessi diritti e DOVERI il controllore x me ha fatto solo il suo lavoro…o vogliamo far passare che hanno solo diritti?!?…eh no!

    • Poteva fargli pagare la differenza di tragitto senza mortificarlo con multe. A me pare già faccian tanto per vivere una vita più normale possibile. Magari sti controllori son gli stessi che non multano rom e gente di colore perchè non regolari. Che mondo triste

    • Se chiudeva un occhio e lo trattava da personq down ci sarebbe stata comunque polemica perchè sono da considerare normali.ha fatto il suo lavoro prossima volta se lo riprenderà starà attento come tutti gli altri passeggeri

  8. Si è lottato e si sta lottando per arrivare a trattare i disabili come si tratterebbe una qualunque altra persona, per cercare di non farli sentire inferiori o diversi. Trovo giusto che sia stato trattato come verrebbe trattata qualunque altra persona.

  9. In fin dei conti però secondo me è stato trattato normalmente come un qualsiasi cittadino sprovvisto di biglietto, o come in questo caso con chilometraggio inferiore, che poi è comunque da valutare questo dettaglio, magari la multa non doveva sussistere ..comunque direi di Guardare anche il lato positivo della situazione.