Allattamento prolungato: 7 trucchi per smettere senza traumi

Anche chi effettua l’allattamento prolungato si troverà, quando il figlio ha due anni o forse più, a decidere di smettere di allattare. Mentre alcuni bambini accettano abbastanza alla svelta di tagliare questo cordone ombelicale, per altri rappresenta un vero e proprio dramma, capace di scatenare grandi sensi di colpa nelle mamme.

Come fare allora a smettere con l’allattamento prolungato?

  1. Per prima cosa è importante ridurre il numero delle poppate: ma questa è una cosa che in genere avviene in automatico con lo svezzamento. Un figlio di due anni non richiede lo stessi numero di poppate di uno di due mesi. L’ideale sarebbe partire dalla notte, per dare riposo alla mamma. Iniziate quindi se possibile, a fare dormire per qualche notte il bimbo con il papà ma senza di voi, così che abbia un contatto che lo faccia sentire sicuro ma senza la vostra presenza non possa chiedere il latte.
  2. Durante il giorno iniziate a cambiare le vostre abitudini e cercate di distrarre il bambino. Se lui arriva per la poppata, coccolatelo, fatelo giocare, leggetegli un libro, cercate insomma di distogliere la sua attenzione dal pensiero del latte.
  3. Evitate, all’ora della poppata, di farvi trovare sulla solita poltrona, ma proponetegli una passeggiata o un giro ai giardinetti.
  4. Parlate con lui, spiegategli che sta crescendo, e che invece delle coccole con il seno della mamma, ora ci saranno gli abbracci e altri tipo di coccole.
  5. Fate un programma di due o tre settimane, in cui un passo alla volta cercate di allentare questo legame.
  6. Ci sono poi cose che non dovete fare: non sostituite il seno con il ciuccio. Per prima cosa perché il bimbo è troppo grande, e poi perché tra qualche anno dovrete ripetere le stesse scene di disperazione per togliere il ciuccio.
  7. Evitate poi di mettere pomate o sostanze amare sul seno: non rovinate questi ultimi momenti di allattamento lasciando in vostro figlio il ricordo di qualcosa di disgustoso.

Ovviamente si tratta di consigli: e tutti i bimbi e tutte le mamme sono diverse. Consultate magari il vostro pediatra per un suggerimento: senza dubbio saprà guidarvi nella direzione giusta.

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  1. Son diventata mamma a 32 anni ora ne ho 49, tre figli 17(f), 15(m) e 12(f) anni. Tutti 3 allattati al seno senza ciuccio senza biberon nemmeno in fase di svezzamento. In pratica, ho fatto dei tentativi di inserimento ciuccio ma falliti e preferendo non insistere, biberon e ciuccio non sonoai stati usati. 1a figlia: seno esaustivo fino a 6/7 mesi poi inizia svezzamento. A 4/5 mesi i primi dentini. Poco più di un anno mangiava qualsiasi cosa ma il seno è proseguito Nchd dopo la nascita del fratello: allattamento esaustivo al seno fino a 6 mesi poi svezzamento completato a 20 mesi. Ho dovuto io per forza staccare la 1a figlia dal seno a 3 anni il fratello ne aveva 1. E stato faticoso staccarla ma in un periodo breve e senza traumi (ma a 3 anni). 3a figlia allattata al seno esclusivo fino a 6 mesi con svezzamento concluso tra i 18 e i 20mesi. Nel 2 e 3 caso togliere il seno non è stato così traumatizzante, un po’ faticoso…. Bisognava distogliere l’attenzione fal loro desiderio. Ciò richiede resistenza fisica e psicologica, attenzione e ascolto. Ma soprattutto pazienza e calma. Senza mai farsi prendere d panico……..m queste caratteristiche son richieste sempre anche in altri ambiti e per i anni a seguire. È stata un’esperienza molto faticosa (xke c’è dispendio di energie considerevole,) ma meravigliosa, impagabile, unica. Ciò che ho ricevuto è stato più di ciò che ho dato. La mamma dona vita e la sostiene, in cambio riceve vita e consapevolezza, forza.
    Ultima considerazione. Non è necessario avere un seno grande: io ho sempre avuto un seno mefio/piccolo, ma sempre adeguato alle necessità, in Terni di produzione latte….anche quando sembra che non ci sia ‘nulla o poco’, c’è quanto basta (a meno che nn ci siano patologie 0accertate). Insomma, non scoraggiarsi mai! …..a proposito, mi chiamo Elena.