Stanze per l’allattamento alle Olimpiadi Parigi 2024: una rivoluzione per le atlete madri

26 Marzo 2024 –

Nell’ambito delle Olimpiadi di Parigi 2024, il Comitato Olimpico francese ha introdotto una novità significativa: la creazione di stanze per l’allattamento destinate alle atlete neomamme.

Questa iniziativa mira a supportare le atlete che allattano, offrendo loro spazi adeguati per mantenere la vicinanza con i propri figli durante la competizione, un cambiamento ispirato anche dalle testimonianze di atlete come Laura Kenny e Clarisse Agbegnenou sulla sfida di coniugare maternità e carriera sportiva ad alto livello.

Figli e partner insieme alle Atlete neomamme

Un’importante novità attende le atlete neomamme che parteciperanno alle Olimpiadi di Parigi 2024, in programma dal 26 luglio all’11 agosto: l’allestimento di stanze dedicate all’allattamento e di un’area family presso l’Hotel Pleyel di Saint-Denis, situato vicino al Villaggio Olimpico.

Le stanze:

  • Saranno riservate alle atlete che desiderano dormire con i loro neonati.
  • Potranno essere utilizzate anche dai partner delle atlete, in quanto i pass per l’ingresso dei bambini nel Villaggio Olimpico sono molto limitati.
  • Offriranno un ambiente sicuro e confortevole per allattare e prendersi cura dei bambini.

L’area family:

  • Avrà una superficie di 100 metri quadrati.
  • Permetterà ai genitori, atleti e staff, di trascorrere del tempo con i loro piccoli.
  • Offrirà un luogo di relax e di gioco per i bambini.

Il costo totale di questa iniziativa è stimato a 40.000 euro.

La regola del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) che vieta la presenza di persone non accreditate nel Villaggio Olimpico rimane invariata. Tuttavia, questa novità rappresenta un passo avanti significativo per le atlete madri. Astrid Guyart, segretaria generale del Comitato Olimpico francese, ha sottolineato:

È senza precedenti ed è qualcosa che vogliamo diventi permanente, quindi non è una tantum perché sono le Olimpiadi di Parigi

Un passo avanti per i diritti delle mamme

Questa iniziativa segue misure simili adottate alle Olimpiadi di Tokyo, dove era stato consentito alle atlete che allattano di portare i loro bambini ai giochi, stabilendo un precedente per l’inclusione delle neomamme nello sport ad alto livello.

La svolta culturale introdotta dalle Olimpiadi di Parigi 2024 risolve le difficoltà affrontate in passato dalle atlete in allattamento.

La necessità di allattare fuori dal villaggio olimpico in spazi spesso inadeguati presentava sfide logistiche e psicologiche, spesso costringendo le atlete a scegliere tra la carriera e la maternità. La decisione di non allattare o di non partecipare alle Olimpiadi erano scelte dolorose.

Laura Kenny, ciclista vincitrice di quattro medaglie d’oro olimpiche, ha dichiarato:

L’allattamento al seno è stato complicato. Come atlete, il nostro congedo di maternità è quando sei incinta. Dopo, non c’è più nulla che ti trattenga dall’allenarti, devi semplicemente andare avanti.

La decisione di rendere più agevole alle atlete mamma l’allattamento è frutto di una lunga battaglia portata avanti da diverse atlete come Clarisse Agbegnenou. La judoka francese che ha compiuto un ritorno trionfale sul tatami soli cinque mesi dopo aver dato alla luce sua figlia, Athena. Ha poi continuato a dominare nella sua categoria di peso, vincendo il suo sesto titolo mondiale a Doha, prima che sua figlia raggiungesse l’anno di età.

Mi fa male sentire la gente dire ‘Non puoi essere un’atleta di alto livello mentre sei mamma’. Abbiamo solo bisogno della possibilità di allattare al seno, se possibile, o di estrarre il latte al lavoro, se necessario.

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Come tutte le altre mamme, insomma, anche le mamme atlete vivono con il costante senso di inadeguatezza, ma le novità introdotte da Parigi 2024 possono aiutare a rendere più serena la loro avventura olimpica, aiutandole a trovare quell’equilibrio che tutte noi cerchiamo ma che per le atlete può essere ancora più difficile da raggiungere, come ha confidato la velocista Allyson Felix:

È stato difficile trovare un equilibrio tra l’essere una mamma e l’essere un’atleta. Ma ho imparato che non devo essere perfetta in entrambi i ruoli. Posso essere una brava mamma e una brava atleta allo stesso tempo.

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