Emergenza miopia nei ragazzi: pc e tablet sotto accusa

Quarant’anni fa, 13 italiani su 100 vedevano male da lontano. Oggi la percentuale è balzata al 25%: la miopia, in pochi decenni, ha colpito una fetta crescente della popolazione, non risparmiando bambini e ragazzi, in Italia, così come nel resto d’Europa (un cittadino su 3 ne soffre) e del mondo (in Cina, in alcune regioni, si toccano punte del 90%, complice una certa ereditarietà del difetto).

A salire sul banco degli imputati, secondo gli esperti, sarebbe il cambiamento dello stile di vita e il maggior utilizzo di pc e televisione.

In particolare, nei bambini e nei giovani contribuirebbero all’insorgere della miopia sia il numero di ore trascorse al chiuso, quindi sottoposti alla luce artificiale piuttosto che naturale, che il tempo passato utilizzando schermi elettronici (dallo smartphone al pc).
Il difetto visivo legato a pessime abitudini viene chiamato miopia adattiva che può aggravare e peggiorare le condizioni di chi è geneticamente esposto all’insorgere di miopia.

Prevenire la miopia nei bambini è possibile? La risposta dipende dalle abitudini che impartiamo ai nostri figli: non trascorrere troppe ore davanti allo schermo di un pc o alla televisione, giocare all’aperto, rispettare le giuste distanze fra lo schermo e gli occhi sono delle semplici, ma spesso sottovalutate indicazioni che possono fare molto per prevenire la miopia.

Da non sottovalutare, in ogni caso, i primi accenni dei difetti visivi: strizzare gli occhi per leggere o avvicinare la testa alla televisione per vedere meglio sono i primi fattori che denunciano un indebolimento della vista e che indicano chiaramente che occorre l’intervento di un medico oculista.

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