Mamma: come sopravvivere alle coliche notturne

Coliche notturne. Bastano queste parole per gettare nello sconforto mamma e papà. Ma cosa sono? E soprattutto, come si gestiscono? Queste sono le domande che assillano i neogenitori alle prese col nuovo arrivato. Solo chi passa notti insonni, cullando, cantando e coccolando il piccolo che urla e piange disperato sa davvero cosa voglia dire avere a che fare con questo problema. Eppure c’è chi sostiene che le coliche non esistano. Ma allora cosa accade al mio bambino? Si può giustamente obiettare. Occorre fare una breve sintesi per chiarire questo concetto. Vi sono stati diversi studi che hanno dimostrato che le coliche non sono causate dall’aria nel pancino, e questo è un dato di fatto. Sono stati trovati bambini con molta aria che non hanno mai sofferto di coliche e, viceversa, bambini con niente aria nella pancia che ne hanno sofferto tanto.

E quindi? Quindi ancora oggi non si sa con certezza cosa siano le coliche del bambino se non che non si tratta propriamente di fastidio al pancino, ma di una condizione generale di malessere che il bambino sfoga col pianto e agitando manine e gambe. Si sa inoltre che questo è un problema tipicamente occidentale e che i bambini orientali non ne soffrono, e la cosa coincide col fatto che questi hanno un alto contatto col corpo della mamma. Che fare quindi per ridimensionare il problema e riprendere a dormire quasi serenamente? Non c’è una cura o un rimedio univoco. Bisogna andare a tentativi, perché ogni bambino è a sé.

Prova intanto a tenerlo a contatto col tuo corpo, utilizza una fascia e tienilo in posizione verticale più possibile, facendo in modo che il bambino segua i tuoi movimenti e non sia costretto a stare sempre sulla schiena in una sdraietta o sul lettino. Alcuni bambini si calmano se vengono stimolati coi movimenti, altri preferiscono luoghi appartati e tranquilli dove essere coccolati, magari massaggiati. Metti su della musica, meglio classica o comunque tranquilla. Siediti comoda e sdraia il bambino a pancia in giù sul tuo petto, dondola leggermente avanti e indietro e cerca di sincronizzare il tuo respiro col suo. Puoi anche emettere dei suoni, lunghe note, basse, profonde, che dovrebbero aiutarlo a rilassarsi.

Infine non arrenderti e non innervosirti, più ti innervosisci tu, più piange lui. Cerca di calmarti e se una strategia non funziona, provane subito un’altra, fino a trovare quella adatta al tuo piccolo. Offri il seno, sia uno che l’altro, il latte contiene endorfine e serotonina, un “calmante” naturale.

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