Mamme, lamentarsi dei compagni vi rende solo più social!

Ho appena letto l’ennesimo post di una mamma lamentarsi dei compagni, mariti e padri che non fanno niente in casa e che si occupano pochissimo dei figli. Seguito da commenti di altre mamme e mogli che si lamentano “degli uomini” e che “meno male che ci siamo noi” a tirare avanti famiglia e figli.
Personalmente credo che lamentarsi serva solo a dimostrare la propria incapacità a modificare una situazione. Penso, inoltre, che molte volte, la politica lo dimostra da anni, identificare un elemento di contrapposizione, in questo caso il marito/padre, contro il quale scagliarsi serva per fare e consolidare un gruppo, in questo caso le mamme in Rete. Si accumulano commenti, like, condivisioni e quanto di più social c’è ma nel proprio quotidiano non cambia proprio niente.
Questo non significa assolutamente negare una situazione reale nella quale, in molti casi, il carico della gestione di casa e figli è prevalentemente sulle spalle delle donne.
Mi domando, però, quale disposizione alla cura della famiglia, e dei probabili futuri figli, avessero dimostrato negli anni. Forse, ma dico forse, ha poco senso lamentarsi oggi delle assenze dal ménage familiare di un uomo che è sempre tornato alle otto dal lavoro tutte le sere, che aveva il calcetto, il poker o la playstation con gli amici almeno due volte alla settimana e che seguiva tutte le domeniche in trasferta la squadra del cuore.
Ne sento tante di donne lamentarsi di abitudini consolidate in anni di frequentazione, non credo si usi più la parola fidanzamento, ma che vorrebbero che i loro compagni cambiassero da un giorno all’altro come per un incantesimo.
Vorrei ricordare che solo nelle favole, dove tutto è più facile e c’è sempre un lieto fine, basta un semplice bacio per trasformare un rospo in un bel principe. Ma poi la favola si ferma lì. Non c’è scritto se poi il principe si sarebbe alzato la notte per cambiare il pannolino o se, invece, avrebbe passato le serate ad organizzare i tornei di cavalieri nel castello. Già il passaggio da rospo a principe mi sembra tanto per chiedere di più.
Non ho una ricetta, e non credo proprio che ci sia, per cambiare in meglio il proprio compagno. Forse l’errore sta proprio nella volontà di cambiarlo.
Un consiglio alle giovani donne viene proprio da un’altra donna e, quindi, lascio a lei la chiusura di questo post perché avrà sicuramente più credibilità di me che sono dall’altra parte della barricata. Non ricordo il nome ma si trattava di una donna a capo di una di quelle mega aziende americane, che ha anche un marito super manager e pure due o tre figli.
“Qual è il segreto per riuscire a conciliare carriera, famiglia e figli?”
“Scegliere bene il proprio compagno.”

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