Mamme, liberatevi dai sensi di colpa (anche post-estate)

Dopo aver letto l’ennesimo post in cui ci si fustiga col gatto a nove code perché non passiamo abbastanza tempo con i figli, perché l’estate è finita e dobbiamo tornare ai nostri doveri, ho deciso di sparare a zero contro i sensi di colpa. 

Visto che io stessa mi trascino da 5 anni battendomi il petto con la storia che non faccio abbastanza, oggi voglio lanciare la campagna per liberare le mamme dai sensi di colpa, soprattutto da quello post-estate.

E partiamo facendo un passo indietro. Qualche decennio fa, le nostre mamme e le nostre nonne hanno lottato per avere le stesse opportunità degli uomini. Studio, voto, lavoro: e chi più ne ha più ne metta. Ma gli uomini, che sembrano tonti ma sono geniali, hanno aggiunto altre simpatiche opportunità: cura dei figli, cucina, pulizia, gestione degli anziani.

Queste simpatiche opportunità che trasciniamo sulla schiena per 12 mesi e mezzo all’anno, esplodono in tutte le loro contraddizioni durante le ferie estive. Perché improvvisamente vorremmo passare del tempo con i figli (sennò che madri siamo), dare una sistemata a quella povera casa abbandonata (sennò che casalinghe siamo), organizzare qualche serata a due con il marito (sennò che mogli siamo), andare a trovare i genitori (vabbè pure i suoceri) che spesso sentiamo solo per telefono (sennò che figlie siamo), ritrovare le amiche a cui durante l’anno dedichiamo al massimo una conversazione su whatsapp (ah questo è divertente…). E guai poi a tornare al lavoro non riposate: sennò in ferie che ci andiamo a fare?

Quindi ci ritroviamo davanti quel milione e mezzo di cose da fare: e adesso arriva la domanda da un milione di dollari…ma tutta questa gente fa qualcosa per noi? I figli ci fanno dormire almeno fino alle 9? Il marito si occupa per un giorno o due della casa per alleggerirci il carico? I nonni (i più fortunati ne hanno 4 eh, mica uno) chiamano mai per dire oggi i nipoti li portiamo al mare noi?

Ebbene se la risposta a tutte queste domande è no, potete ufficialmente uscire in giardino e seppellire il vostro senso di colpa sotto un metro di terra. Perché se fare 15 giorni di ferie significa lavorare più di prima, allora qualcosa non va.

Sul discorso figli, smettetela…anche se è dura: invece di farvi mille menate perché l’estate è finita, mollate il cellulare e Facebook e dedicate loro del tempo in più tutti i giorni. I nostri genitori non stavano 10 ore al giorno dietro alle nostre esigenze. Ve la ricordate la nostra estate? Casa aperta, fratelli, amichetti, cugini che passavano ore a giocare insieme. Si rientrava per mangiare e si raccontava a mamma e papà la nostra giornata. Eppure siamo felici, realizzate, ottime mamme.

L’estate è finita, sta per arrivare una stagione strepitosa, perché diciamocelo: ogni stagione è bella da quando siamo mamme! L’importante è lasciarsi indietro i sensi di colpa: perché i nostri figli ci chiedono di essere felici e non di essere perfette…

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Un commento

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  1. A me quando dico “è un po’ vivace, ma è un bambino” rispondono: “ma figurati, non l’ho mai sentito piangere”. A volte, siccome sono insofferente, rispondo “Da quando vivi in casa mia?”, ma non cambiano comunque idea.

    Oppure sul sonno:
    “a che ora si sveglia alla mattina” “alle 6,30 è già in piedi” “beh, ma va a letto presto” “mah, in media verso le 11”, “però di notte dorme” “ogni tanto si sveglia… però dopo averlo ninnato 5 minuti si riaddorme-” “AAAAAAAAAH! Va beh, allooooora! L’importante è quello!!!!”
    So di non essere sfortunata: c’è gente che passa le notti in bianco, però…… tutto per dirti che comunque non ti puoi lamentare.