Quando e perché andare dal pediatra

Quando si tratta della salute dei nostri piccoli, noi mamme ci allarmiamo per un nonnulla, diventando super apprensive e portandoli infinite volte in visita all’ambulatorio del pediatra, ambiente dove per’altro batteri e virus pullulano e dove dovremo recarci solo se veramente indispensabile. Ma quali sono i segnali che ci indicano che dobbiamo portare il piccolo dal pediatra? Quali i campanelli d’allarme da non sottovalutare? Vediamoli assieme caso per caso.

Le scadenze mensili

In una situazione normale dove il piccolo non presenta nessun sintomo o patologia, le visite dal pediatra, dove si farà un bilancio sulla crescita, si presenteranno dopo 15 giorni circa dalla nascita e successivamente a cadenza mensile per i primi dodici mesi di vita. Dopo il primo anno il pediatra farà un bilancio a 15/18 mesi e uno a 24, per passare direttamente ai 30 mesi e così via.

Meglio non mancare a questi appuntamenti e vigilare sulla costante ed equilibrata crescita del piccolo, anche quando si trova in ottimo stato di salute.

Quando è necessaria la visita

A parte le visite programmate dal pediatra, ci sono dei casi in cui è necessaria una visita in più, ma per evitare di portare il piccolo in ambulatorio, esponendolo a colpi d’aria, sbalzi di temperatura e contagio da parte di altri bambini affetti da malattie esantematiche, influenze ecc, consultiamoci sempre telefonicamente prima di correre in ambulatorio.

Il pediatra in base alla nostra descrizione, ci indicherà se è il caso di portarlo, se è meglio che si avvicini lui per una visita domiciliare o ancora, se è meglio andare in pronto soccorso.

In linea di massima, esistono delle casistiche che suggeriscono di sottoporre il bambino ad una visita pediatrica, in ambulatorio o in pronto soccorso, se il nostro medico di fiducia non è in sede. Questi casi sono:

  • febbre quando il piccolo ha meno di 3 mesi, anche non accompagnata da altri sintomi, e se si presenta molto elevata, accompagnata da vomiti e cefalea, nei bambini più grandi; il pediatra valuterà poi se inviarvi in pronto soccorso.
  • vomito, se il piccolo ha meno di un anno e nell’arco di 24 ore non evacua ma vomita; se in poche ore ha avuto più di 5 episodi di vomito ed ha gli occhi cerchiati, mucosa e cute secchi e fa poca pipì;
    se oltre al vomito ha avuto diverse scariche di diarrea in poche ore e ha la febbre; il piccolo potrebbe essere disidratato.
  • diarrea, se in poche ore ha avuto più di 6 scariche e assume pochi liquidi;
  • dolori addominali, ossia mal di pancia, soprattutto nella zona destra del basso addome, accompagnati con scarsa o nulla evacuazione; potrebbe trattarsi di appendicite.
  • trauma cranico, con o senza perdita di coscienza;
  • mal di testa insistente, che non passa con gli antidolorifici, e mal di testa intenso accompagnato da febbre alta; potrebbe trattarsi di meningite.
  • tosse, accompagnata da difficoltà respiratoria, apnea, dolore toracico, sforzo nel respirare;

Nei casi che abbiamo indicato nelle righe precedenti, il pediatra, dopo aver visitato e valutato il piccolo, deciderà la soluzione migliore, con la terapia da effettuarsi a casa o in ospedale nel caso in cui ad esempio sia disidratato ed abbia bisogno di reidratarsi per via endovenosa.

Se il bambino appare di un colorito strano e diverso dal solito, pallido o cianotico, o sulla pelle compaiono delle chiazze (petecchie) che non cambiano colore se le schiacciamo, bisogna correre urgentemente in pronto soccorso.

Il video della settimana

Un commento

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *