Quando passare dall’ovetto al seggiolino auto? Guida pratica per i genitori

29 Luglio 2025 –

Una delle domande più frequenti tra i neogenitori riguarda il momento giusto per passare dall’ovetto al seggiolino auto. Si tratta di una transizione importante, che coinvolge non solo il comfort del bambino, ma soprattutto la sua sicurezza in auto. In questo articolo ti guidiamo a riconoscere i segnali giusti per affrontare questo passaggio in modo sereno e consapevole.

Ovetto o seggiolino? A cosa servono e perché sono diversi

L’ovetto è il primo dispositivo di sicurezza omologato per neonati, pensato per bambini dalla nascita fino a circa 13 kg di peso o 75-85 cm di altezza, a seconda del modello. È progettato per accogliere il piccolo in una posizione semi-sdraiata, favorendo il supporto di testa e collo, ancora molto delicati nei primi mesi. Si installa in senso contrario alla marcia, la posizione più sicura per i più piccoli.

Il seggiolino auto, invece, è pensato per accompagnare la crescita del bambino. A partire da circa 9 kg, offre una seduta più verticale e regolabile in base a peso e altezza. I modelli più recenti consentono anche il montaggio in senso contrario di marcia fino a 4 anni, offrendo una sicurezza aggiuntiva.

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Cosa dice la legge sul trasporto dei bambini in auto

Secondo la normativa italiana e il Regolamento Europeo ECE R129 (i-Size), l’uso del seggiolino auto è obbligatorio fino ai 150 cm di altezza del bambino. I dispositivi sono divisi in gruppi basati sul peso (normativa ECE R44/04) o sull’altezza (i-Size). L’ovetto rientra nel Gruppo 0+ (fino a 13 kg), mentre i seggiolini successivi partono dal Gruppo 1 (da 9 a 18 kg o da 80 a 105 cm circa) fino al Gruppo 3.

I gruppi di seggiolini auto: come orientarsi

Per scegliere il seggiolino più adatto, è importante conoscere le categorie previste dalla normativa, che suddividono i dispositivi in base al peso (secondo la norma ECE R44/04) o all’altezza (secondo la più recente normativa i-Size o ECE R129). Ecco una panoramica utile:

  • Gruppo 0: dalla nascita fino a 10 kg di peso (circa 70 cm). Oggi poco diffuso, è stato quasi del tutto sostituito dal gruppo successivo.
  • Gruppo 0+: dalla nascita fino a 13 kg (circa 75-85 cm). È la categoria degli ovetti, ideali per i primi mesi di vita.
  • Gruppo 1: da 9 a 18 kg (circa 80-105 cm). Questi seggiolini si adattano a bambini più grandi e offrono una seduta più verticale.
  • Gruppo 2/3: da 15 a 36 kg (circa 100-150 cm). In questa fase, il seggiolino diventa spesso un rialzo con schienale, che accompagna il bambino fino all’uso della cintura di sicurezza dell’auto.
  • i-Size: sistema alternativo che classifica i seggiolini in base all’altezza (non al peso), migliorando la protezione in caso di impatto laterale e garantendo un uso più prolungato in senso contrario alla marcia, fino a circa 105 cm di altezza.

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Molti modelli moderni sono multigruppo, cioè progettati per coprire più fasi della crescita, come ad esempio i seggiolini Gruppo 0+/1 (dalla nascita fino a 18 kg) o Gruppo 1/2/3, che accompagnano il bambino dai 9 ai 36 kg.

Scegliere il seggiolino giusto significa valutare con attenzione peso, altezza e sviluppo del bambino, ma anche compatibilità con la propria auto e facilità di installazione, soprattutto con sistemi come Isofix, sempre più diffusi.

I segnali che indicano che è ora di cambiare

Come abbiamo visto, esiste un’intersezione tra dispositivi di ritenuta del gruppo 0 e del gruppo 1, in cui il bambino potrebbe teoricamente stare in entrambi. Ma come capire qual è davvero il momento giusto per fare il cambio?

Non basta affidarsi solo ai parametri di peso o altezza. Il segnale più importante è la posizione della testa del bambino:

  • Se la sommità delle orecchie supera il bordo superiore dello schienale dell’ovetto, è ora di passare al seggiolino.
  • Non conta se le gambe sporgono: l’importante è che la testa sia completamente protetta, poiché è la parte più fragile e pesante del corpo nei primi mesi.
  • Osserva anche il comfort: se il bambino appare troppo stretto o infastidito, potrebbe essere il momento di valutare il passaggio.

Meglio aspettare o anticipare?

Fino a quando la testa del bambino resta protetta dall’ovetto, è consigliabile non affrettare il cambio. L’ovetto, grazie alla sua forma avvolgente e alla posizione contraria alla marcia, è la soluzione più sicura per i neonati.

Quando il bimbo comincia a stare più dritto, ha un buon controllo del collo e la testa inizia a superare il bordo del seggiolino, si può procedere serenamente alla sostituzione con un modello più adatto alla sua crescita.

In sintesi

Il passaggio dall’ovetto al seggiolino è un momento chiave per la sicurezza stradale dei più piccoli. Non si tratta solo di rispettare la legge, ma di osservare la crescita del bambino e adattarsi alle sue esigenze fisiche.

🔹 Finché la testa è ben protetta, meglio restare nell’ovetto
🔹 Appena spunta oltre il bordo, si passa al seggiolino
🔹 Sempre in senso contrario alla marcia, finché possibile

Post in collaborazione con Nidodigrazia.it

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