Cosmetici e bambini: i rischi di smalti, profumi e tatuaggi prima dei 12 anni

23 settembre 2025 –

Rossetti, smalti colorati, profumi e persino tatuaggi temporanei: il mondo dei cosmetici affascina anche i più piccoli, spesso perché imitano mamma o sorella maggiore. Ma truccare un bambino, soprattutto in età prescolare, non è affatto un gioco.

Diversi studi internazionali e gli esperti dermatologi mettono in guardia: la pelle dei bambini non è quella di un adulto in miniatura e l’esposizione precoce a prodotti cosmetici può comportare rischi seri.

Pelle dei bambini: più fragile e vulnerabile

«Il bambino non è un piccolo adulto», ricorda la dermatologa Antonella Fabiano dell’Ospedale dei Bambini Buzzi di Milano. La pelle dei più piccoli ha uno strato epidermico molto più sottile, perde più facilmente acqua e assorbe in modo più marcato le sostanze chimiche applicate. Inoltre, il microbioma cutaneo – la barriera naturale di microbi “buoni” che protegge la pelle – si sviluppa solo entro i tre anni. Prima di allora, l’uso di cosmetici può alterare questo equilibrio delicatissimo.

Uno studio condotto nel Regno Unito tra il 2024 e il 2025 ha confermato che persino bambini di sei mesi sono esposti a cosmetici come gloss, smalti e ciprie. Nel campione analizzato, un terzo dei piccoli aveva già manifestato reazioni cutanee, come irritazioni e dermatiti allergiche da contatto.

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I rischi nascosti nei cosmetici

Molti prodotti di make-up e profumi contengono perturbatori endocrini come ftalati e bisfenolo A, sostanze capaci di interferire con il delicato equilibrio ormonale dei bambini. Le conseguenze possono riguardare la tiroide, la crescita e persino la futura fertilità.

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Oltre alla tossicità sistemica da assorbimento cutaneo, il rischio più frequente resta quello delle dermatiti da contatto: la pelle diventa rossa, pruriginosa e in casi gravi può richiedere ospedalizzazione. Un fenomeno che i dermatologi chiamano “marcia infiammatoria”: una catena di reazioni che, iniziando nell’infanzia, aumenta la predisposizione a eczema e allergie anche in età adulta.

Un capitolo a parte meritano i tatuaggi temporanei all’henné nero, molto diffusi nelle fiere e sulle spiagge. Spesso contengono para-fenilendiammina (Ppd), una sostanza che può causare gravi dermatiti e lasciare cicatrici permanenti. Ma non solo: un bambino sensibilizzato a questa sostanza diventa in futuro allergico anche a tinture per capelli o a prodotti simili, con conseguenze durature.

Da che età si possono usare i cosmetici?

Secondo gli esperti, l’età giusta per iniziare ad approcciarsi al make-up è intorno ai 12-13 anni, e sempre con prodotti sicuri, dermatologicamente testati e formulati con pochi ingredienti. Vanno assolutamente evitati cosmetici contenenti sostanze cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione o perturbatori endocrini.

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Il desiderio di imitare gli adulti è naturale, ma non bisogna cedere alla tentazione di “abbellire” i bambini con prodotti pensati per pelli mature. Come sottolineano i dermatologi, fino alla pubertà il rischio di danni alla pelle e al sistema ormonale è reale e non va sottovalutato.

Meglio allora rimandare il primo smalto o il primo profumo e proteggere la pelle dei più piccoli con ciò che davvero serve: detergenti delicati, creme idratanti leggere e tanta attenzione ai segnali che la pelle ci invia.

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