Adolescenti e percezione del corpo: quando i social influenzano l’autostima

25 settembre 2025 –

Guardarsi allo specchio e non riconoscersi, sentirsi inadeguati o fuori posto: è questa la realtà che vivono sempre più adolescenti. Una recente ricerca condotta da ActionAid su oltre 14.000 giovani tra i 14 e i 19 anni ha rivelato un dato allarmante: 8 ragazzi su 10 dichiarano di non piacersi. Alla base c’è la pressione dei social media, che diffondono modelli estetici irraggiungibili e poco realistici.

La costruzione dell’immagine di sé

L’adolescenza è il momento in cui prende forma la percezione del proprio corpo. Un passaggio naturale e complesso, che però oggi si scontra con l’invadenza di foto ritoccate, corpi filtrati e standard omologanti proposti online e sui social in particolare.

Già alcune aziende si sono impegnate ad eliminare i cosiddetti filtri di bellezza, ma nulla impedisce a personaggi famosi e influencer di proporre immagini perfette, artefatte e inarrivabili del proprio corpo e delle proprie vite.

E nonostante la grande maggioranza dei ragazzi sia ben consapevole che quelle immagini non siano reali, la maggior parte continua a sentirsi in difetto, sviluppando frustrazione e un forte senso di inadeguatezza.

Ragazze più colpite, ma nessuno è immune

Le ragazze restano le più esposte: secondo la ricerca di ActionAid, quasi 6 su 10 subiscono prese in giro o critiche legate a peso, altezza, colore della pelle e dei capelli. Tuttavia anche i ragazzi non sono risparmiati: gli attacchi riguardano soprattutto il corpo o comportamenti giudicati “troppo maschili” o “troppo femminili”. Il risultato è un circolo vizioso che mina autostima e benessere psicologico.

Ma non solo, perché questa percezione di sé falsata dai social modifica anche il comportamento dei giovani: il 48,6% delle persone intervistate ha detto di aver dovuto “modificare il proprio modo di vestire per paura di essere giudicate per il proprio corpo”.

Gli effetti di una percezione corporea negativa

Una visione distorta del proprio corpo non è un disagio passeggero. Può infatti generare isolamento sociale, difficoltà relazionali, ansia e nei casi più gravi favorire l’insorgenza di disturbi alimentari. È quindi fondamentale che i genitori riconoscano questi segnali e offrano supporto, prima che il malessere si radichi.

Il ruolo fondamentale dei genitori

Cosa possono fare le famiglie? Innanzitutto ascoltare: i ragazzi chiedono adulti che non giudichino, ma che sappiano accogliere paure e insicurezze. È importante normalizzare la diversità dei corpi, ricordando che non esiste un modello unico di bellezza, e incoraggiare attività che aiutino i figli a valorizzare i propri talenti al di là dell’aspetto fisico.

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Infine, può essere utile educare a un uso critico dei social, per distinguere ciò che è reale da ciò che è costruito.

Una nuova consapevolezza in crescita

Nonostante il quadro critico, emerge un segnale positivo: molti adolescenti stanno sviluppando una maggiore sensibilità verso i modelli di genere rigidi e gli stereotipi discriminanti. Una presa di coscienza che, se sostenuta da famiglie e scuole, può diventare il primo passo per liberarsi da standard tossici e costruire una percezione corporea più sana e autentica.

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