Il matrimonio, si sa, è la cerimonia più importante di una coppia.
Per un giorno così speciale, inutile dirlo, i preparativi sono lunghi, impegnativi ed anche costosi.
In tempo di crisi e di precariato, risparmiare è divenuto l’imperativo e si cerca di limare su qualsiasi cosa, pur di accantonare qualche euro.
In auge il low cost per bomboniere, addobbi e ricevimento, non poteva esimersi anche il tradizionale e tanto sognato abito da sposa. Per chi volesse coronare il proprio sogno d’amore senza spendere capitali per un abito da indossare per qualche ora, oltre ai circuiti dell’usato e alle linee di wedding dress davvero a buon mercato dei più grandi e popolari marchi d’abbigliamento, le suore di clausura del Monastero di Santa Rita a Cascia aprono le porte di un ricco atelier di abiti.
Decine e decine, infatti, erano i capi donati ex voto dalle spose al Monastero che, nel tempo, si sono accumulati e hanno spinto il Monastero a organizzare un vero e proprio atelier dove i modelli esposti possono essere presi da una futura sposa che, solo se può permetterselo, lascia un’offerta.
Suor Laura, un passato da sarta, accorcia e aggiusta i vestiti secondo le misure della ragazza, offrendo un perfetto servizio di sartoria.
L’iniziativa – soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale – non poteva che riscuotere un grande successo, essendo arrivate richieste persino da oltre oceano; l’abito – una volta conclusa la cerimonia – viene quasi sempre restituito al Monastero, per rendere felice un’altra coppia. Il fine, infatti, è aiutare gli sposi che – per motivi economici – non riuscirebbero a permettersi un abito da sposa, a prescindere dal rito scelto per sugellare il proprio amore.
Se siamo o conosciamo delle future spose uno spunto da non sottovalutare: qualità e ottimo servizio sono garantiti, senza tralasciare l’aspetto economico.
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