Adottare un bambino in Italia: come funziona

Come funziona l’adozione in Italia? Quali sono i requisiti di idoneità e quali sono i passaggi che i genitori adottivi devono affrontare? Vediamo sinteticamente in questa guida i passaggi fondamentali per poter adottare un bambino nel nostro paese.

Ottenere l’idoneità per l’adozione

Non è certo una scelta facile, ma adottare un bambino può rivelarsi uno dei regali più sorprendenti che la vita ti può fare. Ma quanto è complicata la procedura per adottare un bambino in Italia? Innanzitutto, gli aspiranti genitori adottivi devono presentare un’istanza al Tribunale dei minori del comune di residenza e dimostrare di avere determinati requisiti (certificati medici, buste paga, fedina penale e assenso dei futuri nonni).

La domanda viene esaminata da un giudice incaricato di passare la procedura agli assistenti sociali, se la coppia viene ritenuta idonea all’adozione. A questo punto, l’assistente sociale farà una serie di incontri con la coppia per conoscerla più da vicino e, dopo la sua approvazione, ci saranno fino a due mesi di attesa per ricevere l’effettiva idoneità.

Affidamento temporaneo e adozione

A questo punto i coraggiosi genitori dovranno attendere che la macchina della burocrazia si metta in moto. La coppia viene inserita in una graduatoria e verranno chiamati quando il Tribunale individuerà un minore da destinare alla nuova famiglia. Seguirà un anno di affidamento preadottivo accompagnato dai servizi sociali che, se giudicheranno in maniera positiva l’andamento dell’adozione, allora potrà diventare definitiva e il minore sarà a tutti gli effetti figlio adottivo della coppia.

Limitazioni previste dalla legge italiana

Oggi in Italia sono escluse dalla possibilità di adottare le coppie omosessuali, i conviventi e i single. Tuttavia, la Corte Costituzionale già nel 2005 si è pronunciata su un caso di adozione da parte di una donna single e ha quindi stabilito che è possibile l’adozione internazionale da parte delle persone non coniugate nei seguenti casi:

  • quando esiste un rapporto stabile e duraturo tra adottante e adottato, precedente alla morte dei genitori;
  • quando il minore, orfano di padre e di madre, è in condizione di handicap;
  • quando per il minore è stata constatata l’impossibilità di affidamento preadottivo per particolare situazione;

Le coppie che desiderano adottare devono inoltre essere sposate da almeno tre anni, oppure aver convissuto tre anni prima del matrimonio. Anche l’età può rappresentare un limite: il genitore più giovane non può avere una differenza di età di meno di 18 anni o di più di 45, anche se sono ammesse alcune (poche) deroghe.

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