Allattamento maschile: in inghilterra si studia un kit di ormoni

L’allattamento al seno è un’esperienza che riguarda la madre e il neonato: la natura ha escluso il padre da questo impegno. Ma le cose stanno per cambiare, perché in Inghilterra è in fase di studio un kit che permetterebbe agli uomini di allattare al seno i propri figli.

Allattamento maschile: come funziona il kit di ormoni

Per rendere possibile l’allattamento maschile, è necessario che il padre del nascituro assuma per nove mesi, ovvero durante il periodo di gestazione, un ormone conosciuto come progestina che è la versione priva di estrogeni della pillola anticoncezionale.

Durante questa fase di preparazione, le ghiandole che producono il latte vengono attivate e si ingrossano ma senza produrre il siero che offrirà nutrimento al bambino.
Nell’ultimo periodo antecedente alla nascita del piccolo, precisamente nelle sei settimane che precedono il lieto evento, è necessario assumere un altro ormone, ovvero il domperidone, che stimola la prolattina e favorisce la produzione di latte.

Disparità di genere e allattamento maschile: è davvero un passo avanti per la società?

L’ideatrice di questo kit è una scienziata inglese di nome Marie Claire Springham e, stando alle sue dichiarazioni, questo sistema da lei inventato potrebbe essere un ulteriore passo in avanti per eliminare la disparità di genere tra maschi e femmine, quindi da tra padri e madri.

Tutto il periodo che segue la nascita del bambino è fatto di momenti belli e altri decisamente più stressanti, uno di questi è l’allattamento che comporta sacrificio, dolore e notti insonni. Secondo la Springham grazie al suo kit le donne potranno condividere con il compagno, nonché padre del bambino, questa fase così delicata che riguarda l’alimentazione del neonato.

Lo scetticismo che regna attorno a questo studio è notevole. In effetti, se l’allattamento dovesse essere causa di forte stress per la madre è possibile rinunciarvi in favore del latte artificiale.
Certo questa opzione è estrema se il latte materno c’è ed è abbondante, ma la salute mentale della madre viene prima di tutto e, in tal caso, il padre (ma anche i nonni e gli zii) potranno contribuire all’alimentazione del bambino senza andare contro natura.

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