Asili lager, le telecamere sarebbero una soluzione?

I casi di cronaca che riportano fatti agghiaccianti sul maltrattamento dei bambini proprio dove, invece, dovrebbero ricevere le cure amorevoli di professioniste, si susseguono con un lasso di tempo sempre minore tra gli uni e gli altri.

Nel giro di pochi anni sono stati denunciati diversi casi di maltrattamento perpetrati ai danni dei più piccoli e più indifesi. Come sono stati scoperti?

Genitori insospettiti dal cambiamento di umore e comportamento dei loro bambini hanno fatto installare nei locali degli asili delle telecamere e, nel giro di poco tempo, la sordida realtà s’è mostrata con tutta la sua crudezza. Il fatto più recente è di qualche giorno fa, l’ennesima maestra che prende a schiaffi bambini da uno a tre anni. La maestra, che operava in un asilo privato, cucinava cibi scaduti e se i bambini li sputavano li faceva mangiare ad altri bambini, oltre a percuoterli e soggiogarli.

Tutto questo è più che sufficiente per far montare la rabbia dei genitori e di un pubblico che, sempre più a gran voce, chiede l’installazione obbligatoria di telecamere all’interno degli asili. Forse questa potrebbe essere la vera chiave di svolta e, chi non ha nulla da temere come i professionisti seri e preparati, ne trarrebbero notevole giovamento perché, allo stato attuale delle cose, per colpa di pochi delinquenti che altro nome non meritano, ci rimettono in immagine figure professionali che hanno dedicato anni allo studio e alla pratica di una professione tanto importante e delicata come la maestra d’asilo.

Allora si, allora forse le telecamere servirebbero anche per riabilitare l’immagine, ormai malconcia, di questa figura professionale.

Ci si domanda però cosa mai sia potuto capitare, in un’epoca in cui fior fiore di studiosi sciorinano tecniche di accudimento sempre più all’avanguardia, come mai le insegnanti, all’improvviso, sfoghino tanta rabbia contro creature indifese, contro i nostri figli, arrecando loro danni permanenti.

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