Bambini con la sindrome di down – 2° parte

Chi decide di avere un figlio sapendo che sarà affetto dalla sindrome down ha bisogno di tanto supporto, sia dai familiari che dalle strutture esterne. Uno dei primi scogli da affrontare è quello del linguaggio. Un bambino down potrebbe iniziare a parlare anche dopo i 3 anni o oltre. In questo frangente occorre non avere fretta, non fare pressioni al bambino e cercare di rispettare, come del resto con tutti i bambini, i suoi tempi. Un ruolo fondamentale lo ha il linguaggio paraverbale che può aiutare i genitori a comunicare col piccolo.

I bambini con sindrome down hanno buone capacità di apprendimento, occorre però trovare il canale giusto e attendere che ciò che gli viene insegnato sia assimilato, ma le soddisfazioni che queste creature riescono a dare sono immense. Buona parte degli insegnamenti possono essere impartiti attraverso il gioco. Il momento ludico aiuta i bambini a rilassarsi e contribuisce ad attuare strategie di comunicazione efficaci. Spesso il bambino può, infatti, essere nervoso e manifestare insofferenza e frustrazione se non viene compreso. Incanalare queste sensazioni negative nel gioco, spesso si dimostra la soluzione vincente.

Anche la scuola svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo cognitivo del bambino. Va da sé che l’ambiente dovrà essere adatto, il più possibile sereno e che il bambino avrà comunque necessità di un insegnante di sostegno. Col passare del tempo le differenze con i compagni saranno più evidenti, ma anche in questo caso non bisogna arrendersi e si dovrà fare leva su ulteriori attività extrascolastiche. Un bambino down da adulto può essere un adulto felice e conquistare una buona porzione d’indipendenza.

Bisogna mettere in conto anche le difficoltà legate allo stato di salute e dell’alimentazione. Uno dei problemi più frequenti con i bambini affetti da sindrome di down è la tendenza a ingrassare, si dovrà quindi cercare di tenere sotto controllo questo aspetto, magari con l’aiuto di supporti professionali specifici.

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