Bambini e gioco delle armi: principi educativi e false convinzioni

Accade di frequente che i bambini vogliano divertirsi con armi giocattolo oppure che ricreino, tramite la fantasia, finti scenari di guerra e di lotta tra cattivi e buoni.

Secondo molti insegnanti e genitori questo tipo di attività ludiche andrebbero impedite o limitate il più possibile nel timore che alimentino nei più piccoli l’impulso all’aggressività e alla violenza.

In realtà, come spiega chiaramente l’educatrice e psicomotricista Silvia Iaccarino, il gioco delle armi ha molteplici valenze, molto utili allo sviluppo psico-fisico dei bambini.

Il gioco delle armi aiuta il bambino a scaricare le tensioni emotive

Anche gli studi di Bruno Bettelheim, psicanalista statunitense del Novecento e punto di riferimento per l’educazione dell’infanzia, confermano che la valenza di odio e aggressività che si conferisce alle armi giocattolo, è semplicemente una proiezione delle paure dell’adulto.

Al contrario, tale gioco simbolico aiuta i più piccoli a scaricare tutte le tensioni emotive accumulate nell’arco della giornata. I più piccoli, infatti, sperimentano quotidianamente rabbia e frustrazione anche in quelle piccole cose che noi diamo per scontate, quali non riuscire a prendere un oggetto posto troppo in alto, non poter decidere cosa mangiare, subire alcune prepotenze da fratelli e amici.

Impugnare una finta pistola o distruggere una torre consente loro di riversare la tensione sui giocattoli senza effettivamente far male a nessuno.

Impersonare un supereroe o un cowboy alimenta l’autostima e induce l’autoregolazione

La dottoressa Iaccarino inoltre, riprendendo gli studi del professor G. Nicolodi, afferma che le finte armi sviluppano nei bambini il concetto di potenza. Vestendo i panni di un supereroe che salva il mondo o di un cowboy che mette in fuga bande di ladri, il bimbo si sente potente, capace di produrre un buon risultato e abile nel trasformare la realtà secondo i propri intenti.

Un ottimo modo questo, per sviluppare autostima e fiducia nelle proprie azioni. Inoltre, per restare nell’ambito della finzione e per non farsi male, i più piccoli sanno che devono dosare la propria forza e la propria irruenza, pertanto giocare con le armi li spinge in modo naturale ad autoregolarsi.

Giocare alla guerra aiuta ad elaborare la paura delle vere battaglie

Da millenni nel mondo si consumano guerre e stragi e oggigiorno attraverso i mass media tali tristi realtà sono sotto gli occhi di tutti, anche dei bambini. Un bimbo piccolo che vede in tv una scena violenta non ne coglie immediatamente il significato, ma intuisce che sta accadendo qualcosa di negativo e ne rimane traumatizzato.

Riproporre scenari di guerra aiuta i più piccoli ad elaborare le immagini del mondo circostante e ad averne meno paura. Di contro i genitori devono comunque esercitare una forma di controllo sui contenuti che i loro figli vedono in tv e al computer e cercare di filtrarli in base alle singole età.

Se poi qualche adulto non ama comprare ai bambini vere e proprie armi giocattolo, può incitarli a inventarle attraverso la fantasia. Un tubo di carta così può essere un fucile oppure una banana potrebbe diventare una pistola. In tal modo il gioco delle armi può diventare un valido modo per sviluppare la creatività.

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