Bambini e interferenti endocrini: facciamo il punto con l’endocrinologo

Sempre più spesso si sente parlare di interferenti endocrini: sostanze, spesso presenti in oggetti anche di uso quotidiano, che possono avere pesanti conseguenze sulla nostra salute e, soprattutto, su quella dei nostri bambini. Ma cosa sono esattamente e come possiamo imparare a stare in guardia? Lo abbiamo chiesto il dottor Mario Nicolosi, endocrinologo di MioDottore.

Cosa si intende per interferenti endocrini?

Secondo una definizione accreditata dalla comunità scientifica, gli interferenti endocrini, o per brevità IE, sono “un gruppo ampio ed eterogeneo di composti chimici tra i quali vi sono contaminanti ambientali, composti usati a livello industriale e nei prodotti di uso comune, nonché sostanze naturali“.

Quali sono le conseguenze di Ftalati (DEHP) e Bisfenolo A (BPA) nei bambini? Dove si trovano comunemente queste sostanze?

Queste e altre sostanze, definite appunto IE, possono alterare l’equilibrio ormonale negli organismi viventi e soprattutto in quelli in fase di crescita, modificando i segnali portati nel corpo dagli ormoni, in particolare riguardo la crescita e lo sviluppo sessuale, della tiroide e del sistema nervoso.

Gli Ftalati (DEHP) possono ridurre la fertilità e favorire lo sviluppo di diabete e obesità, il Bisfenolo A può disturbare in periodo fetale e infantile la funzione immunitaria, tiroidea, nervosa e del sistema riproduttivo.

Sono molto diffusi come prodotti che migliorano le qualità delle materie plastiche di uso quotidiano, ad esempio li troviamo in bottiglie usa e getta, pellicole, vassoi, imballaggi per il trasporto, contenitori per alimenti e carta termica degli scontrini.

Anche le donne in gravidanza o durante l’allattamento dovrebbero avere cura di stare alla larga da queste sostanze chimiche?

Certamente, in quanto il feto e il neonato, essendo in fase di rapida crescita, sono decisamente più sensibili degli organismi adulti a tali IE, in particolare a quelli che agiscono sullo sviluppo del sistema nervoso, della ghiandola tiroide e delle ghiandole sessuali (ovaie e testicoli).

Perché è importante ridurne l’utilizzo? Può darci dei consigli pratici?

Riducendo l’utilizzo dei prodotti che contengono IE si riducono i possibili effetti negativi che essi apportano soprattutto agli organismi in fase di crescita.

Occorre leggere le etichette dei prodotti, cercando quelli privi di DEHP, evitare di usare contenitori in plastica per liquidi caldi (latte, minestre), lavare in lavastoviglie solo oggetti in plastica adatti a tale utilizzo e lavare bene i cibi che sono stati in contenitori plastici.

Gli interferenti endocrini non si trovano solo nella plastica. A quali altri prodotti/oggetti dobbiamo stare attenti?

Inquinanti industriali, fumo di sigaretta, fumi prodotti durante la cottura di alimenti, prodotti e tessuti idrorepellenti, carte oleose per alimenti e schiume contenute in imbottiture di materassi e sedili per auto.

Interferenti endocrini in cucina: come ridurli al minimo?

Evitando l’uso di plastiche non adatte, di utensili da cucina con rivestimenti non idonei, aerando bene durante la cottura dei cibi, evitando parti carbonizzate/bruciate dei cibi (es. pizza, carni) e riducendo l’uso di cibi affumicati. 

Leggere le etichette: cosa dobbiamo aver cura di trovare o non trovare nelle etichette dei prodotti che acquistiamo per i nostri bambini? (ciucci, biberon, posate, giocattoli ecc)

Dobbiamo evitare prodotti contenenti DEHP, BFA, PFOS, PBDE, tutte sigle che si riferiscono a IE, ma soprattutto dovremmo acquistare prodotti adeguati, nelle cui etichette siano chiaramente indicati i vari componenti in modo da avere prodotti affidabili, in particolare cercare il marchio CE che indica uniformità alle normative europee e quindi garanzia di attenzione del produttore.

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