Bambini felici, l’Olanda ha la ricetta – 1° parte

La ricetta della felicità esiste? Forse si, forse no, ma se dovessimo basarci solo sulla felicità dei bambini l’Olanda avrebbe molto da insegnarci. Perché? Perché secondo una ricerca condotta dall’Unicef sarebbero proprio i bambini olandesi quelli più felici. La motivazione, ovviamente non è da ricercare in un’unica via, sono più fattori a rendere felici questi bambini.

Si parte dalla nascita. In Olanda le cose vanno molto diversamente rispetto all’Italia. Il parto è decisamente meno medicalizzato, anche perché il sistema sanitario si basa sulle polizze. Per partorire in ospedale si paga, la mamma in pratica sceglie le ostetriche che l’assisteranno e “affitta” anche se non è proprio il termine corretto, la sala parto.
 
Le nascite avvengono quindi soprattutto in casa e senza epidurale, eccetto rari casi. La donna può quindi partorire nel pieno rispetto della nascita, in un’atmosfera assolutamente serena e senza subire “violenze” e per tali si intendono quei casi in cui vengono effettuate manovre non necessarie, episiotomie non richieste e, purtroppo, anche tanti cesarei che, secondo le statistiche, sarebbero oltre il numero consigliato dalle linee guida del Ministero della Sanità, quindi non sempre necessari.

Una volta nato il bambino la mamma viene assistita da una figura che, a grandi linee, potrebbe essere paragonata a quella della doula, ma che in Olanda si chiamano donne cicogna. Queste, nello specifico, assistono la donna durante il primo periodo dopo il parto dando sia supporto psicologico che una mano concreta nella gestione del bambino appena nato. Si arriva poi ad analizzare l’aspetto lavorativo: in Olanda le mamme possono contare sul lavoro part time che, anzi, è caldamente sponsorizzato dal governo. In questo modo, se da una parte non si percepisce lo stipendio completo, dall’altra si risparmia nelle spese dell’asilo.

In media i bambini vanno all’asilo 3 volte alla settimana, il resto dei giorni lo trascorrono in famiglia. Altro aspetto sono le scuole. I bambini non vengono oberati di compiti a casa, ma per lo più svolgono i loro esercizi durante le ore di lezione in classe e nella maggior parte dei casi non si fa ricorso al rientro pomeridiano, proprio perché il part time consente alla mamma di passare del tempo col figlio.

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