Bevande zuccherate: i ragazzini ne bevono meno se sanno quant’è faticoso smaltirle

Gli adolescenti di oggi sono più pigri o più golosi? Se lo sono chiesto i ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora nel corso di un’indagine sulle (cattive) abitudini alimentari dei ragazzini americani. Il risultato? Più forte della golosità e della tentazione verso il cibo spazzatura pare sia solo la pigrizia

L’attenzione degli studiosi si è concentrata su bevande industriali dolci come cola, soda e succhi di frutta, che arrivano a costarci anche 250 calorie a lattina, per un equivalente di circa 16 cucchiaini di zucchero. Insomma, un’enormità, esattamente come lo sforzo fisico richiesto per smaltire una bibita zuccherata: tocca infatti correre per 50 minuti o camminare per qualcosa come 8 chilometri.

Se i ragazzi conoscessero questi dati, o potessero leggerli sull’etichetta dei prodotti, continuerebbero a bere le stesse cose? Probabilmente no, e i risultati dello studio americano lo confermano: i ricercatori hanno infatti incontrato i ragazzi nei supermercati, spiegando loro quanto sia “faticoso” smaltire una bevanda zuccherata, ed è bastato questo a convincere molti giovani a ripiegare sulla più semplice acqua minerale (le cui vendite sono salite del 3%, contro un calo del 54% delle bibite dolci). 

Come si legge sull’American journal of public health, il campione analizzato è composto da ragazzi fra i 12 e i 18 anni, che rappresentano i principali acquirenti di questo genere di prodotti. Su di loro le informazioni nutrizionali classiche non hanno molta presa e le calorie restano solo dei numeri appiccicati in etichetta: molto più efficace lo “spauracchio” della fatica.

Che dire? Per una volta la pigrizia serve a qualcosa. 

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