Biberon dopo i due anni: necessità o pigrizia?

Biberon o non biberon, questo è il dilemma!

In realtà più che sull’utilizzo del biberon, che quando si fa uso di latte artificiale è indispensabile, bisognerebbe interrogarsi sulle tempistiche. In caso di allattamento prolungato al seno, si potrebbe saltare a piedi pari l’uso di questo oggetto, perché un bambino d 16-18 mesi è perfettamente in grado di bere da una tazza o da un bicchiere.

Per chi invece ha smesso presto o non ha allattato, il Consiglio delle Società scientifiche pediatriche SIP e SIPPS suggerisce di abbandonare l’uso entro i due anni.

Le motivazioni sono tante e importanti: usarlo oltre i due anni, soprattutto per il latte e biscotti serale, favorisce l’obesità, anzi il rischio aumenta de 3% per ogni mese in più di uso dopo i 12 mesi. Infatti il bambino vive l’assunzione del latte non come un momento in cui sta mangiando, ma come un momento di piacere che lo porta a bere e mangiare anche quando non ne ha più bisogno.

Ci potrebbero essere problemi odontoiatrici, anche se minori rispetto all’uso sistematico del ciuccio, perché il biberon viene tenuto solo pe poco tempo, ma a causa della tettarella, gli zuccheri ristagnano in bocca e possono provocare carie.

Ci sono bambini a cui i genitori rifilano il biberon fino alle elementari: la mattina hanno fretta di andare al lavoro e quello è l’unico modo di farli sbrigare. Altri che glielo danno per merenda, piazzandoli davanti alla tv e altri infine che lo usano per addormentare i pargoli, perché sono troppo stanchi per raccontare una storia.

Se queste sono le motivazioni che vi spingono a dare ancora il biberon ad un bimbo che ha più di due anni, prendetevi un attimo per riflettere se si tratta davvero di un uso necessario o se dietro al biberon di nasconde anche un po’ di pigrizia, poi agite di conseguenza.

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