Congedo parentale: riconosciuti più giorni per neo papà

Pur rimanendo sotto la media del Nord Europa, dal 2018 anche in Italia c’è qualche buona notizia per il congedo parentale paterno. Se prima al neo papà ne erano concessi solo 2 per stare vicino alla mamma e al nuovo nato ora diventano 5 giorni.

Tra congedo obbligatorio e congedo facoltativo

Può sembrare una goccia nel mare, ma è sicuramente meglio di niente almeno per coloro che diventeranno genitori nel 2018. Certo, non sono i 480 giorni di congedo di cui possono usufruire i papà svedesi finché il bambino non ha raggiunto i nove anni, oltre alle prime due settimane dopo il parto. I papà italiani si dovranno accontentare di 5 giorni da utilizzare, anche non in modo consecutivo, entro 5 mesi dalla nascita del bambino: non c’è da lamentarsi, visto che prima di questa nuova legge erano solo 2.

Ad essere più precisi la Legge di Bilancio stabilisce che i giorni di congedo parentale paterno obbligatorio salgono a 4, in più è rientrato in vigore un giorno facoltativo da usare al posto della mamma. Dunque, anche su questo fronte, siamo ben lontani dallo Stato nordico preso in esame. In Svezia tutti i congedi facoltativi possono essere egualmente suddivisi tra mamma e papà in modo che siano loro stessi a decidere chi debba tornare al proprio lavoro.

Come ottenere il congedo parentale paterno

È bene sapere che non sono previste sanzioni nei confronti del datore di lavoro per quanto riguarda il congedo parentale obbligatorio che viene riconosciuto al padre, infatti questo potrebbe non essere nemmeno al corrente che il suo dipendente sia diventato papà. Per vedere riconosciuto questo diritto, il neo papà deve presentare la domanda al proprio datore di lavoro almeno 15 giorni prima. Non è necessario inoltrare la richiesta anche all’Inps mentre per il giorno di congedo facoltativo è indispensabile la dichiarazione di rinuncia della madre.

È solo un piccolo passo in avanti per i papà italiani ma speriamo sia di buon auspicio in modo che il loro ruolo all’interno della famiglia abbia un rinascimento istituzionale e anche la mamma si senta più sostenuta nell’affrontare l’esperienza, straordinaria quanto impegnativa, di diventare genitore.

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