30 ottobre 2025 –
Sono state finalmente annunciate sul portale INPS le modalità e le scadenze per fare richiesta del “Nuovo Bonus Mamme”, già modificato rispetto a quello introdotto nel 2024. Adesso il contributo dovrà essere richiesto sul portale INPS entro il 9 dicembre 2025.
Ecco di seguito le più importanti novità: vediamo nel dettaglio a chi spetta, quanto vale e come richiederlo all’INPS.
Cos’è il Nuovo Bonus mamme 2026
A ottobre 2025 il Bonus mamme è stato confermato e modificato, con l’obiettivo di ampliare la platea di mamme lavoratrici beneficiarie. Lo scopo è quello di sostenere le famiglie e incentivare la natalità in un momento storico in cui mantenere una famiglia è sempre più difficile.
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Il Bonus mamme 2025 è un contributo economico riconosciuto alle lavoratrici madri con almeno due figli.
Si tratta di una somma esentasse e non imponibile (quindi interamente netta) che viene erogata dall’INPS in un’unica soluzione, a dicembre 2025.
L’importo previsto per quest’anno è di 40 euro per ogni mese di lavoro svolto, fino a un massimo di 480 euro annui.
Per ulteriori dettagli trovate sul sito INPS la circolare di riferimento.
Chi può richiederlo
Il bonus è destinato alle madri lavoratrici con determinate caratteristiche contrattuali e familiari.
Ne hanno diritto:
- Lavoratrici dipendenti a tempo determinato o libere professioniste (non in regime forfettario);
- Con almeno due figli a carico;
- Fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo;
- Con un reddito annuo non superiore a 40.000 euro.
Per le madri con tre o più figli, il bonus viene riconosciuto fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo.
Chi è escluso
Restano escluse dal Bonus mamme 2025:
- Le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato (per loro è previsto un altro tipo di agevolazione, vedi sotto);
- Le madri con un solo figlio, anche se disabile;
- Le collaboratrici domestiche, disoccupate o lavoratrici occasionali;
- Le autonome con regime forfettario.
Cosa spetta alle lavoratrici a tempo indeterminato
Le donne con contratto a tempo indeterminato non ricevono il bonus di 480 euro, ma beneficiano di un esonero contributivo parziale fino a 3.000 euro annui.
Anche in questo caso il requisito è:
- avere almeno due figli (o tre per l’estensione fino ai 18 anni);
- un reddito non superiore a 40.000 euro;
- e vale fino al 31 dicembre 2026.
Questa misura permette un alleggerimento dei contributi previdenziali, e quindi uno stipendio leggermente più alto in busta paga.
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Come funziona e come viene erogato
Il Bonus mamme 2025:
- ha un valore di 40 euro per ogni mese effettivamente lavorato (per un massimo di 12 mesi = 480 euro totali);
- è esente da tasse e contributi;
- non concorre alla formazione del reddito né al calcolo ISEE;
- viene erogato in un’unica soluzione dall’INPS a dicembre 2025.
Come fare domanda
Dal 2025 non è più il datore di lavoro a gestire l’erogazione, ma la richiesta deve essere presentata direttamente all’INPS tramite SPID o rivolgendosi ai patronati.
Ecco le scadenze da rispettare:
- Entro il 9 dicembre 2025 → pagamento entro dicembre 2025;
- Dal 10 dicembre 2025 al 31 gennaio 2026 → pagamento entro febbraio 2026.
Le lavoratrici che maturano i requisiti dopo la pubblicazione della circolare INPS (ma entro il 31 dicembre 2025) possono comunque inviare la domanda entro il 31 gennaio 2026.
💡 Attenzione: il bonus è incompatibile con l’esonero contributivo IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) introdotto con la Legge di Bilancio 2024.
Ciò significa che chi già ne beneficia non può richiedere anche il nuovo contributo.
Le novità per il 2025 e il 2026
Nel Documento programmatico di finanza pubblica approvato il 2 ottobre, il Governo ha confermato il bonus per il 2025 e anticipato un potenziamento per il 2026, che potrebbe prevedere:
- un aumento dell’importo mensile (oltre i 40 euro);
- e un’estensione della platea delle beneficiarie.
Si parla anche di un “Pacchetto Famiglie” più ampio, con:
- Estensione del congedo parentale retribuito all’80% per tre mesi;
- Revisione delle detrazioni fiscali familiari secondo il principio del quoziente familiare (meno tasse per chi ha più figli);
- Possibile Bonus libri scolastici a livello nazionale;
- Riforma dell’ISEE per una valutazione più precisa della situazione economica familiare.




