Consigli per far mangiar bene i nostri bambini e vivere meglio

Noi mamme lo sappiamo che quello che dovrebbe essere un momento di vita sociale e una pausa dalle corse della quotidianità, si trasforma invece in un’ennesima occasione di stress che – ahi noi – si verifica due volte al giorno: pranzo e cena.

Esasperate da quel cucchiaio che rigira nel piatto e non va mai alla bocca, chiusa ermeticamente, ci rivolgiamo, come ultima spiaggia, all’imboccamento ottenendo solamente un volto perennemente rivolto dall’altra parte (atteggiamento talmente diffuso sul globo da aver dato spunto alla discussa bambola di Nenuco), noi mamme non sappiamo più a che santo votarci purché il bambino mangi qualcosa e, preferibilmente, quello che vorremmo noi.

Evidentemente, così non può andare avanti e allora ecco che cambiare un po’ le cose sicuramente migliorerà la situazione.

Per primissima cosa, mai e poi mai cedere ai cibi che piacerebbero tanto ai nostri bambini. Sto parlando di quelli con faccine e supereroi del momento che l’industria alimentare continua a sfornare: al di là del dubbio valore nutrizionale di un prodotto preconfezionato, il risultato è che verrebbe sempre preteso, insomma il miglior modo per darsi la zappa sui piedi.

Molto meglio coinvolgere il bambino nel preparare la pappa: a seconda della sua età e delle sua abilità manuali, possiamo farci aiutare nel preparare la verdura (ad esempio, facendogli sbucciare i fagiolini o nello staccare le foglie di lattuga dal cespo) o impastare la pizza; renderlo parte attiva dell’alimentazione, facendogli scegliere cosa vuole per cena. A patto che la scelta si riduca fra due cose (preventivamente selezionate da noi), altrimenti non se ne viene più a capo. In questo modo, una volta pronta la cena, il bambino si ricorderà che l’aveva scelto lui, preparato e magari ne apprezzerà anche il gusto.

Rendiamo il pranzo un momento di piacevole scambio di parole ed esperienze, condividendo tutti lo stesso alimento (sconsigliato il menù dei grandi diverso da quello dei piccoli), rispettando i tempi del bambino, aspettandolo quando noi finiamo prima di lui ed evitando di alzarci dal tavolo finché non avrà finito.

Non aspettiamoci, come sempre quando si parla di bambini, un cambiamento radicale dall’oggi al domani, ma in breve tempo un sicuro miglioramento, di dieta e anche serenità. Il che non sarà certo poco.

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