Consigli non richiesti, come fare per non perdere la calma

Quando arriva un neonato in famiglia, la vita della giovane coppia viene stravolta in modo significativo e irreversibile. Cambiano i ritmi, cambiano le relazioni e, soprattutto, cambiano le priorità.

In un momento tanto difficile, quanto meraviglioso, per la nuova famiglia, amici e parenti dovrebbero essere vicini ai neo genitori, offrire la loro disponibilità e presenza senza però invadere spazi e ruoli.

Invece, puntualmente, tutti elargiscono consigli e metodi di educazione fantasiosi e variegati e nessuno pensa a dare una mano alla neo mamma con le faccende di casa.

I giorni immediatamente successivi alla nascita, orde disordinate si piazzano a casa della famigliola, senza considerare che, proprio in quel periodo, mamma e bambino hanno maggior bisogni di intimità per avviare nel modo corretto l’allattamento e per stabilire quel legame unico che sarà la base del loro rapporto.

Il padre, dal canto suo, che in quei momenti si vede relegato ai margini, dovrebbe invece tutelare la calma e la serenità di madre e figlio, filtrando, per quanto possibile le visite.

Ecco che arriva la suocera con le sue perle di scienza e che non perde occasione di raccontare aneddoti della sua, ormai ingiallita, maternità.

E ancora madri che, seppur a fin di bene ripetono come un mantra “Ai miei tempi si faceva così, il pediatra diceva così…“, finendo per sfiancare la povera neo mamma che, se è al primo parto, avrà serie difficoltà a contenere quest’esubero di consigli non richiesti.

La cosa migliore è documentarsi, soprattutto per quanto riguarda l’allattamento. Leggere e, se si hanno dubbi, rivolgersi a una consulente IBCLC o alla LLL. Troppo spesso, infatti, degli errori sono imputabili all’insicurezza della neo mamma tartassata dalle opinioni della “tribù”.

Non ci vuole nulla ed ecco che fallisce l’allattamento. “Piange sempre, non lo vedi che ha fame, secondo me non hai latte!” e giù di poppate di latte artificiale e magari si trattava solo di un attacco scorretto. “Mettilo nella culla che ti si vizia, poi non te lo stacchi più!” Come se il mondo fosse pieno di quarantenni che dormono fra mamma e papà.

Insomma, bisogna sedersi in silenzio e ascoltare il proprio istinto, in fondo una mamma sa sempre cosa fare. Chiudere le orecchie e non ascoltare. Respirare con calma e informarsi presso strutture e fonti accreditate. Se ancora non bastasse, staccare il campanello di casa potrebbe essere una buona soluzione.

 

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