E poi ci sono i bisnonni…

I bisnonni sono grandi alberi stanchi, non possono muoversi da dove sono piantati, le radici sono troppo profonde e radicate ormai, non si snodano, non si torcono e non si flettono se tiri i loro rami. Ma se vuoi puoi fermarti e sederti alla loro ombra. Nelle giornate estive di sole cocente, quando i contorni del futuro non sembrano poi così definiti e chiari, guardare le cose sotto i loro rami carichi di foglie fruscianti ti permette di mettere a fuoco i contorni delle cose in lontananza.

I bisnonni sono grandi alberi che parlano lingue lontane, che raccontano di tempi in cui c’era poco e quel poco era sempre abbastanza in un modo o nell’altro. Ti fanno pensare a come tante cose andrebbero solo guardate in prospettiva e di come le priorità non siano poi così reali.

I bisnonni sono alberi nodosi e arzigogolati, ai quali puoi chiedere di che legno sei fatto. Quando per un attimo perdi il senso di quello che sei e dell’incessante fiorire della vita, loro ti ricordano che quello che costruisci oggi ha fondamenta antiche, che qualcuno ha percorso quella strada prima di te con un bagaglio simile e che ne è uscito integro, magari migliore.

I bisnonni sono alberi felici, anche se non sanno se potranno vedere la loro prossima fioritura. Vogliono comunque sapere come sta l’ultima foglia nata, magari con una videochiamata su Skype, perché non sono forse più molto interessati a partecipare alla vita (hanno già dato), ma sono comunque felici di vedere che la loro prosegue sotto qualche altra forma, magari piccola e paffuta.

I bisnonni sono alberi rugosi, intarsiati dal vento, dal tempo e dalla pioggia, che ti spiegano come tante vite si siano intrecciate, mischiate, fermate; tanti tempi si siano sincronizzati e persi, tante tante cose si siano ripetute immutate e invertite radicalmente per arrivare a te. Che forse sei l’ultimo ramo, ma non saresti tu senza quelle migliaia di coincidenze e volontà successe prima. L’unicità della vita si forma stando sotto il sole e sotto le intemperie, lasciando che essa scorra spietata e radiosa e piegandosi a lei talvolta.

I bisnonni sono alberi autunnali, perdono le foglie, rimangono nudi, appaiono nella loro sintetica essenza, sembrano più fragili i rami senza il voluminoso verde, ma continueranno a sorreggere le altalene dei bambini.

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