Ferie in vista? Mettiamo in programma la siesta pomeridiana

Sembra un’abitudine riservata solo ai più piccoli, quella di concedersi una piccola tregua dalle fatiche quotidiane nel primo pomeriggio, con un sonnellino ristoratore, eppure è un vero toccasana per tutti.

Nella nostra frenesia, fra lavoro e orari, è un lusso che in poche possiamo concederci durante l’anno, ma ora che sono in arrivo le ferie non dimentichiamoci di approfittarne.

I benefici del riposino sono innumerevoli: il nostro fisico si rigenera e migliora le prestazioni creative, intellettive e fisiche, al risveglio è come iniziare una nuova giornata con energie fresche che migliorano il rendimento.

Non dimentichiamo poi che, in estate, questa bella abitudine ci permette di sottrarci per un breve periodo dalle ore più torride, aiutandoci ad abbassare la temperatura del corpo e sopportare meglio la canicola. A differenza di quello che molti credono, non occorrono ore e ore di riposo per trarne i benefici, basta un piccolo break, anche di 20 minuti.

La pennichella, così come è anche chiamato il riposino, era un’abitudine dell’antichità (la facevano antichi Romani ed Egizi) che col tempo è andata perduta; tuttavia rimane ancora oggi in vigore in alcuni Paesi e viene rilanciata anche da molte società che riservano spazi in azienda, dedicati alla siesta dei propri lavoratori.

Se crediamo di non poterci assentare per una mezzora dai nostri doveri quotidiani pensiamo che il primo ministro inglese Winston Churchill non se ne privava nemmeno durante la II guerra mondiale e se siamo scettiche sui risultati basta ricordare che i capolavori del surrealista Salvador Dalì spesso sono stati originati dalla pausa onirica pomeridiana.

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