Gestazione solidale: la storia di Maria Sole e il suo appello per diventare mamma

Maria Sole Giardini è una giovane donna di 37 anni, nata senza utero. La sua condizione è la sindrome di Mayer Rokitansky Kuster Hauser e attualmente in Italia ne sono affette seimila donne, tutte impossibilitate fisiologicamente a diventare mamme. Maria Sole però ha lanciato un appello per discutere di maternità surrogata e gestazione solidale.

La gestazione solidale, una speranza per Maria Sole

La sindrome di Mayer Rokitansky Kuster Hauser ha fatto sentire Maria Sole diversa fin da ragazzina, quando era circondata da amiche che raccontavano la loro esperienza con il primo ciclo mestruale. Una tappa importante della vita di una ragazza che a lei è mancata. La donna però ha compreso appieno cosa vuol dire nascere senza l’utero quando con suo marito Sergio, hanno deciso che era arrivato il momento di diventare genitori, di formare una famiglia.

Il percorso è comune a molte coppie, futuri mamme e papà sognano insieme la loro nuova vita a tre, ma per loro si presentavano non poche difficoltà. Per Maria Sole una possibilità per essere mamma sarebbe quella di ricorrere alla gestazione solidale e cioè avere la disponibilità di un’altra donna che cresca nel suo utero il loro bambino.

Dopo lunghe ricerche la coppia ha trovato Sara, una persona speciale disposta ad aiutarli a diventare genitori. Tuttavia nel nostro Paese la gestazione per altri non è consentita. L’appello di Maria Sole è quindi destinato a riaprire il dibattito sul difficile tema dell’utero in affitto, o quantomeno della gestazione per altri.

Una legge per tutelare le mamme

Maria Sole e Sergio hanno scelto di non andare all’estero, in Paesi in cui la maternità surrogata è consentita, ma vorrebbero avere questa possibilità in Italia. Dal 2017 la coppia si è rivolta all’associazione Luca Coscioni per la libertà scientifica che ha elaborato una proposta normativa per regolamentare la materia e permettere a molte donne di diventare madri.

Diversamente dall’utero in affitto, che nei paesi in cui è legale solitamente prevede un compenso economico per il fatto di farsi carico della gravidanza, la gestazione solidale sarebbe a titolo gratuito, tolte le eventuali spese sanitarie. Ma la vera problematica potrebbe derivare dallo sfruttamento illecito della maternità surrogata : ovvero la speculazione e il traffico su un desiderio e bisogno di tante coppie, a scapito di tante altre donne che potrebbero essere costrette alla prestazione. Insomma, una questione a lungo dibattuta e di non facile soluzione.

Ad ogni modo, il testo è stato presentato in Parlamento, ma i tempi per la discussione si preannunciano lunghi e certo il dibattito sarà acceso. Maria Sole perciò continua anche in tribunale. In Italia infatti si può ricorrere alle vie legali per ottenere dal giudice un provvedimento particolare per autorizzare la maternità surrogata in casi specifici. Un percorso difficile che va di pari passo con la richiesta di una normativa chiara e che tuteli la salute delle mamme e il diritto di avere una famiglia.

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