I bambini e il diritto alla lentezza

L’esistenza dei bambini, nella maggior parte dei casi, è impostata sulla fretta poiché le loro giornate vengono organizzate con numerosi impegni scolastici ed extra-scolastici, ma questo stile di vita non è salutare.

Il diritto alla lentezza

La vita dei bambini è scandita da troppi impegni che, fin dal mattino, li tengono occupati tra scuola ed attività pomeridiane, come sport, catechismo, corsi di musica, scout ed altro.
La loro esistenza si svolge all’insegna della fretta, costantemente di corsa, quasi come una gara a chi prima raggiunge il traguardo.
Ma questi comportamenti non sono vantaggiosi per lo sviluppo psichico del bambino che, nella maggior parte dei casi, sviluppa stress ed ansia prodotti dalle continue stimolazioni che non cessano neppure nel week-end.
I bambini hanno diritto alla lentezza, ovvero a ritmi di vita più misurati che siano in grado di consentire loro un’esistenza più serena e tranquilla anche allo scopo di instaurare rapporti positivi con i genitori.

Il decalogo della lentezza

Per realizzare uno stile di vita impostato su una maggiore lentezza, bastano pochi semplici accorgimenti che sono:

  1. puntare la sveglia mezz’ora prima svegliandosi trenta minuti prima, è possibile iniziare la giornata senza fretta;
  2. coricarsi più presto alla sera: è sufficiente anticipare anche solo di una mezz’ora il momento di andare a letto per offrire al bambino un sonno più riposante e tranquillo, che gli consenta di svegliarsi nelle migliori condizioni;
  3. sorridere il più possibile: iniziare la giornata sorridendo aiuta i bambini ad affrontare i propri impegni senza ansia ma con serenità;
  4. non accendere cellulari e televisione: soprattutto alla mattina, sarebbe necessario tenere spenta la televisione ed i cellulari, per consentire un dialogo con i propri figli prima che essi vadano a scuola;
  5. fare colazione insieme: iniziare la giornata facendo colazione insieme è il modo ideale per affrontare gli impegni successivi; mangiare insieme anche a pranzo ed a cena offre comunque l’opportunità di dialogare e di rinsaldare i rapporti interpersonali;
  6. ridurre qualche attività: diminuire gli impegni pomeridiani consente ai bambini di avere più tempo per giocare o anche per stare soli: secondo molti psicologi la noia non è un fattore negativo ma anzi incentiva la creatività e la fantasia;
  7. qualità del tempo: è sufficiente dedicare anche poco tempo ai bambini purché sia qualitativamente buono;
  8. rispettare i loro tempi: ogni bambino ha i propri tempi di sviluppo sia per fare i compiti che per praticare attività extrascolastiche, non è mai vantaggioso stimolarli esageratamente;
  9. ridurre i propri impegni: i genitori dovrebbero ridurre i propri impegni e trovare più tempo da dedicare ai bambini;
  10. ottimizzare i tempi: sarebbe consigliabile dedicarsi unicamente ad attività essenziali, eliminando quelle superflue.

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