Il congedo parentale in Europa: Italia fanalino di coda

Italia fanalino di coda delle nascite e Italia fanalino di coda per le tutele ai neo genitori.
Il parallelismo è abbastanza eloquente e, in effetti, rappresenta la triste realtà del nostro Paese.
Basti pensare che sino al 2013 il congedo di paternità, in Italia, non esisteva nemmeno; l’unica possibilità per i papà di ottenerlo era nel caso di morte, grave infermità o abbandono da parte della madre.

Otto anni dopo le cose in Italia sono sicuramente migliorate, ma rispetto alla media europea, il Bel Paese resta ancorato nelle ultime posizioni sia per quel che riguarda il numero di giorni concessi sia per la distribuzione tra i genitori degli stessi.


Congedo parentale: come funziona negli altri Paesi

Spagna e Paesi Scandinavi rappresentano per certi versi l’eccellenza in tal senso e, se si pensa ai paesi del Nord Europa sicuramente il vantaggio in termini di welfare rispetto alle nostre latitudini sembra scontato, non si può dire lo stesso per la Spagna che con misure mirate è riuscita a staccare gli altri paesi relativamente alle tutele per i neo genitori.
Ma analizziamo le singole realtà!

Spagna. Stesso diritto per mamme e papà: 16 settimane di congedo, non trasferibile e pagate al 100%. Di queste le prime 6 sono obbligatorie subito dopo la nascita del bambino, mentre le successive 10 sono facoltative e i genitori potranno scegliere se utilizzarle a tempo pieno o part time.

Paesi scandinavi. Con alcune differenze tra i vari paesi il congedo parentale per mamme e papà si attesta intorno ai 12 mesi complessivi che possono essere divisi o utilizzati esclusivamente da uno solo dei due genitori, con la sola peculiarità della Danimarca che su un totale di 52 settimane infatti, 2 sono del papà, 14 della mamma, il resto da spartire in modo equo.

Germania. Si ha diritto a 12 mesi di congedo parentale che diventano 14 se ne beneficia anche il papà (per almeno due mesi) e con una retribuzione pari al 67% dello stipendio.

Come funziona il congedo parentale in Italia

In Italia i papà hanno diritto a 10 giorni di congedo obbligatorio retribuito. Rispetto al congedo parentale invece, ci sono 10 mesi da ripartire tra i due genitori entro i primi 12 anni di vita del bambino.
I mesi diventano 11 se il papà usufruisce di almeno tre mesi.

Da questa sintetica disamina tra le legislazioni in materia di congedi parentali si capisce il gap che purtroppo l’Italia ha maturato (e continuamente ingrandito) con il resto degli stati europei.
Tra le ragioni di questa ‘arretratezza’ sicuramente più che problemi di carattere economico/finanziario, spicca l’atavica ed italianissima disparità di genere che accompagna il legislatore soprattutto quando bisognerebbe superare i concetti di inizio novecento relativi alla figura della mamma che resta a casa per accudire i propri figli e il papà lavoratore instancabile che non ha necessità di occuparsi di essi.

Il video della settimana