Il Quartiere dei Bambini: in Emilia ecco le case progettate dai più piccoli

A Coriandoline, alle porte di Correggio, in provincia di Reggio Emilia, si trova il quartiere dei bambini, frutto degli sforzi della cooperativa di abitanti Andria e di un gruppo di bambini, educatori, tecnici ed artisti.

Si tratta di un vero e proprio quartiere ideale realizzato seguendo i suggerimenti di 700 piccoli studenti delle scuole materne di Correggio e Saliceto. Guidati dagli insegnanti e dalla pedagogista Laura Malvasi, i bambini hanno fornito agli architetti e agli ingegneri le indicazioni per realizzare il quartiere dei loro sogni.

Fonte: Andria.it

Com’è nata l’idea del quartiere dei bambini di Coriandoline?

La storia del quartiere a misura di bambino comincia nel 1995 e prosegue fino al 1999, anno in cui il risultato delle ricerche viene illustrato in un libro e in una mostra per arrivare quindi al progetto vero e proprio.

Nel 2003 comincia la fase operativa che porterà all’inaugurazione del quartiere dei bambini nel settembre del 2008. Si tratta di un progetto urbanistico per un quartiere realizzato per essere poi realmente abitato. Oggi infatti, le case sono abitate dagli stessi bambini che, più di vent’anni fa, hanno preso parte attivamente alla creazione del quartiere stesso.

Fonte: Andria.it

Il quartiere dei bambini: dalla teoria alla pratica

Trasparente, dura fuori, tranquilla, giocosa, morbida dentro, decorata, intima, grande, bambina, magica: sono i dieci semplici aggettivi raccolti nel Manifesto delle esigenze abitative dei bambini.

Fonte: Andria.it

Sono stati ben 700 i piccoli studenti delle scuole di Correggio e Saliceto a dare al gruppo di architetti, capeggiati da Luca Pantaleoni, le indicazioni per realizzare il loro quartiere ideale.

Tali suggerimenti e caratteristiche sono state poi tradotte in forme e strutture, dando vita a finestre sotto forma di enormi vetrate, a muri esterni e a pareti colorate in tinte tenui e animate dagli affreschi di Emanuele Luzzati.

Fonte: Andria.it

E ancora, a parcheggi e garage adattati a campi di calcio e tennis, a campanelli delle case con riportati i nomi dei piccoli abitanti e non quelli dei genitori e ad ascensori con gli specchi deformanti e divertenti.

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