Influenza: picco raggiunto ma dobbiamo ancora fare attenzione

Il 2018 è cominciato bruscamente per moltissime famiglie, che si sono ritrovati a letto con una delle forme influenzali più forti degli ultimi anni. Dopo la fine delle festività natalizie e in concomitanza con la riapertura delle scuole di ogni ordine e grado, il contagio è cominciato in modo molto rapido non risparmiando nessuno. Non si vedeva un picco di casi simili dal 2009. Ora che il picco è stato raggiunto l’influenza è destinata a scemare?

Purtroppo le notizie non sono confortanti e potrebbe ancora destare preoccupazione la circolazione di un altro ceppo ancora poco diffuso.

Un’influenza da record

L’influenza 2018 sarà ricordata per molto tempo per la sua aggressività e per il numero di casi. Febbre altissima e senso di spossatezza che dura anche settimane sono i sintomi che hanno accompagnato tanti bambini agli inizi di questo nuovo anno. Ma cos’è successo realmente? Solitamente ogni stagione invernale viene cautelata dai vaccini antinfluenzali che mirano a proteggere le fasce d’età più deboli e diminuire i casi di contagio. Quest’anno però qualcosa non è andato come doveva e la causa pare sia da ricercare nella presenza di un ceppo non subito preso in considerazione. Si tratta del virus Yamagata B che non era coperto dall’ultimo vaccino per l’influenza. Ed ecco quindi il maggiore responsabile di questa epidemia che ha sconvolto almeno un membro di ogni famiglia in Italia.

Mamme attenzione a nuovi contagi

Sembrava fosse finita ma non è ancora così, perché c’è anche un altro ceppo influenzale a destare preoccupazione: il virus A-H3N2. Più frequente in altri paesi, da noi non è ancora esploso pienamente e potrebbe nuovamente creare un’ondata di epidemia anche nelle prossime settimane. Come comportarsi, dunque? La prima cosa è tenere sotto controllo i più piccoli, perché sono loro quelli più colpiti da questa forma influenzale del 2018. I protagonisti di questa epidemia sono soprattutto i bambini che non hanno ancora compiuto 5 anni di età e che probabilmente si trasmettono il virus all’interno dell’asilo. Poi ci sono le altre fasce di età che frequentando scuole e palestre sono portatori del ceppo di casa in casa.

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43 commenti

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  1. Ne sono la prova vivente..da giovedì febbre non altissima, massimo 39, tosse, raffreddore fortissimo, mal di gola, mal di testa e dolori vari in tutto il corpo. Imbottita di medicine speriamo che passi

    • ciao Loretta, non bisogna sottovalutare i pericoli dell’influenza, soprattutto per bimbi e anziani. Quest’anno infatti si sono verificati decessi a causa di questa brutta influenza

  2. Questa è stata davvero brutta. Mio figlio è a casa dall’asilo da quasi 2 settimane. Ora la febbre non c’è più.. ma per più si una settimana ha avuto la febbre a 39/40.. solo piano piano e con antibiotico si è abbassata

  3. Siii ma che rottura! Un altro po e non dobbiamo uscire di casa per l arrivo di non si sa quale ceppo di influenza mostruoso che si era abilmente nascosto chissà dove e adesso purtroppo essendo stato sottovalutato esploderà alla sua massima potenza…un libro di fantascienza insomma!!