La lettera choc di congedo di una preside: è polemica sul web

Eugenia Rigano è la preside dell’Istituto Comprensivo “Tullia Zevi” di Casal Palocco, elegante quartiere residenziale nei pressi di Ostia. Il contenuto della lettera che spiega le motivazioni della sua decisione sta facendo discutere non poco.

La lettera e il risentimento

Nelle righe che compongono la missiva di congedo, la preside mostra un sentito risentimento verso alcuni genitori, in particolare mamme, che partecipano alla vita dell’istituto frequentato dai figli. La preside ammette che se le mamme vengono a scuola in abiti succinti, “minigonna e calze a rete”, poi non c’è da stupirsi se le figlie vengono prese di mira. Questa e altre affermazioni minacciose non sono affatto l’esempio migliore anche per i ragazzi della scuola.

Nella lettera, la Rigano inizia ringraziando i messaggi di affetto che le sono arrivate e fa una premessa, dicendo che sta per spiegare le ragioni del suo gesto in maniera didascalica e non più “da dirigente scolastico”. Nella missiva la donna attacca i genitori che nei gruppi sui social si insultano e minacciano gli uni con gli altri, dicendo che questo comportamento non è così diverso da episodi di bullismo e violenza a scuola e quindi non c’è da meravigliarsi che questo avvenga.

Mamme che cercano visibilità in minigonna

Ma la frecciata più forte è proprio quella rivolta alle madri che secondo la Rigano “cercano visibilità in minigonna e calze a rete” e questo comportamento poi non le legittima a lamentarsi quando le figlie vengono sbeffeggiate perché sono state le mamme stesse a puntare interamente sull’apparenza.

La lettera della preside vuole essere un monito ai genitori per dirgli che essi sono l’esempio per i ragazzi e quindi devono avere comportamenti sani. “La scuola non è un parco giochi”, afferma nel suo testo ed i ragazzi passano molto tempo tra i banchi, quindi è opportuno che sia vissuta adeguatamente.

Ovviamente non è passato molto dalla pubblicazione della lettera alle prime reazioni dei genitori. Le parole della preside sono state criticate aspramente. Alcuni si sono domandati il perché di queste parole, mentre altri hanno interpretato il testo come una mera giustificazione a situazioni di bullismo. In linea generale, nonostante i commenti sui social, gran parte dei genitori hanno detto: “sorvoliamo sulle parole della preside, come lei ha sorvolato con noi”.

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