La lingua dei segni inclusa nell’attività curriculare delle scuole medie pugliesi

Grazie ad un progetto pilota della Regione Puglia partirà con l’anno nuovo l’insegnamento della LIS (lingua dei segni) nelle scuole secondarie di primo grado, un progetto dedicato all’inclusione e all’integrazione scolastica dei bambini sordi.

La lingua dei segni come parte dell’insegnamento scolastico

Purtroppo, in Italia sono moltissime le persone afflitte da gravi problemi a carico dell’udito: secondo le stime, sono circa 5 milioni, rappresentando l’8% della popolazione totale.
Tuttavia, le scuole pugliesi si stanno attrezzando per accogliere gli studenti con tali disturbi, insegnando finalmente il linguaggio dei segni.

La lingua dei segni continua ad essere una forma di comunicazione molto poco conosciuta dai moderni educatori: questo, ovviamente, rende parecchio difficile l’interazione tra i bambini affetti da disturbi uditivi e i loro coetanei.

La splendida iniziativa promossa dalla Regione Puglia è quella di includere le circa 5.000 persone sorde presenti nel territorio regionale nei programmi d’istruzione.
Tale movimento di espansione è stato possibile grazie alla collaborazione dell’assessorato al welfare, all’istruzione e all’Ente Nazionale Sordi: tali enti hanno reso possibile l’insegnamento della lingua dei segni a partire dalle scuole medie.

I perché dietro questa iniziativa

Il progetto è nato dalla proposta del consigliere regionale Tuppudi, il quale ha voluto a tutti i costi includere e favorire la piena partecipazione alla vita sociale e scolastica di tutti i bambini non udenti, abbattendo finalmente le barriere della comunicazione e sensibilizzando la comunità scolastica.

Benedetto Santarelli, primo educatore non udente italiano della lingua LIS, ha spiegato che i bambini affetti da tali disturbi possiedono la capacità di sviluppare importanti competenze comunicative.

In questo, la lingua dei segni rappresenta non solo uno strumento di comunicazione e di inclusione, ma anche un metodo per migliorare l’apprendimento e gli aspetti comportamentali dei bambini.
Gli studenti iperattivi, in particolare, subiscono un maggior beneficio nell’imparare la lingua dei segni, in quanto la loro accelerata attività viene canalizzata nel miglioramento dell’attenzione.
Finalmente, con l’introduzione della lingua dei segni nel canone delle materie insegnate a scuola, i bambini non udenti possono sentirsi parte della comunità, smettendo di essere “figli di un Dio minore”.

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