Le redinelle, ovvero ‘bimbi al guinzaglio’. Pro e contro

E’ l’ora del giretto con il vostro bimbo? Ha appena iniziato a camminare e di stare nel passeggino proprio non ne vuole sapere? Ebbene, avete mai pensato di portarlo “al guinzaglio”?

Le redinelle, così si chiamano le bretelline che si fanno indossare al bambino per tenerlo sempre ancorato a sé, sono una soluzione pratica e veloce per controllare i bambini nelle situazioni potenzialmente pericolose (ad esempio per strada, in mezzo al traffico) e nello stesso tempo stimolare la camminata nel bambino. Attenzione però ad usarle nella giusta misura!

Redinelle: a cosa servono?

Come sostiene Alberto Villani, pediatra dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma: “Le redinelle vanno usate solo in specifiche situazioni e non come ‘sostituto’ dell’attenzione di mamma e papà.

Le redinelle, infatti, possono essere utili solo in situazioni ben selezionate, ad esempio se il genitore si trova a dover gestire da solo il bambino in un luogo affollato come un centro commerciale, o pericoloso come una strada senza passaggi pedonali o una stazione ferroviaria. In tali casi le redinelle consentono di mantenere un filo col proprio bambino, specie se le mani sono già occupate ad esempio da borse della spesa, e al tempo stesso danno al bambino una maggiore libertà di movimento”.

Quando iniziare a usarle

Si possono iniziare ad usare dal momento in cui il bimbo impara a camminare, fino all’età massima di 4-5 anni. Proprio perché le redinelle sono un aiuto in particolari situazioni, non devono diventare la prassi quando si esce a fare una passeggiata. Bisogna invece educare fin da subito il bambino a dare la mano ai genitori, facendo capire i possibili pericoli in determinate situazioni di traffico elevato o grande affollamento, e l’importanza di stare vicini a mamma e papà.

Redinelle a parte, comunque, all’attenzione dei genitori durante le uscite fuori porta dev’essere massima. Così prosegue il Dottor Villani: “In genere i bambini sono esposti a maggiori pericoli quando ci sono più adulti, che tendono a distrarsi tra di loro, delegando ognuno all’altro l’attenzione verso i bambini. E invece con i bambini dovrebbero adottarsi gli stessi comportamenti previsti per la guida di un veicolo dopo una cena: identificare chi deve stare attento ai bambini a tempo pieno e chi può concedersi di guardare le vetrine o parlare con gli amici”. 

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34 commenti

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  1. A me non piacciono particolarmente, e con la grande non ne ho mai avuto bisogno perché era davvero la calma in persona. Manina e via. Con la piccola mi sa che saranno indispensabili….ha l’argento vivo addosso…

  2. Anche a me nn piacciono tanto,mia nonna me lo ripete da mesi di comprarle soprattutto da quando mio figlio ha iniziato a fare passetti,più che altro x la mia schiena,ma x adesso sono convinta che nn servono.Devo dire però che ho visto bambini a cui servivano le catene altro che le bretelle…:-P

  3. Con tutti malati mentali che ci sono in giro a rubare i bimbi io gli metterei anche una catena a mio figlio pur di non perderlo …ci vuole un attimo di distrazione nei posti affollati…io sono andata a cuba da sola con mia figlia piccola di appena due anni è nel aeroporto dell’avana non riuscivo a starle dietro a lei quando stavo prendendo le valigie…non avevo questo guinzaglio come lo chiamate voi..però gli ho legato ai pantaloni la corda della mia borsa…perché correva da per tutto…così son riuscita a uscire dell’aeroporto con tutti i bagagli e mia figlia….anche se tanti mi guardavano strano 😜😜😜

  4. Le ho ordinate proprio l altro giorno per mio figlio di 32 mesi.. Sono incinta e lui mi sfugge dappertutto senza controllo… Penso che non riuscirò a farne a meno.

  5. Assolutamente d’accordo …il bambino si sente libero e allo stesso tempo puoi tenerlo vicino! Magari gli si può mettere sulle spalle una zainetto vuoto così da nn farlo sentire “al guinzaglio”!!!👍🏻

  6. Io le ho, il mio bimbo da quando ha imparato a camminare, è una lotta metterlo nel passeggino, per cui in ambienti come centri commerciali o per strada è un aiuto a tenerlo sotto controllo. ripeto: un aiuto a tenerlo sotto controllo, non sostituisce la nostra attenzione appunto.