L’ebola, spiegata ai bambini

L’emergenza ebola non accenna a placarsi e ogni giorno televisione e radio diffondono bollettini aggiornati; inevitabilmente, la questione è entrata nelle nostre case e i bambini, sentendone parlare, ne vogliono sapere di più.
A noi genitori il compito di spiegare loro cosa sia l’ebola e, se non sappiamo da dove iniziare, possiamo prendere spunto dai consigli di una mamma americana, Julianna Winer, pubblicati sul Washington Post.

Per prima cosa, è importante spiegare razionalmente (senza farsi prendere da ansie ingiustificate) la situazione: l’Ebola è un virus raro, esistente dal 1976, ma sta destando particolare preoccupazione negli ultimi mesi perché non è più circoscritto in isolate aree, ma si sta diffondendo (e sta uccidendo) persone anche nelle città e in diversi paesi anche non africani, come negli USA e in Spagna, sono stati registrati i primi casi.
Per far capire meglio la situazione, possiamo utilizzare delle carte geografiche, di modo da far visualizzare chiaramente il punto della situazione.

Per ammalarsi di ebola occorre che ci sia un contatto fra una sostanza liquida (saliva, urina, sangue, sudore,…) della persona infetta e noi: fortunatamente, ad oggi non sono stati segnalati casi in Italia, quindi sia i bambini che i loro cari sono al sicuro. Dopo aver rassicurato, quindi, della difficoltà di essere contagiati, ricordiamo loro che in Italia, così come nei paesi sviluppati, ci sono tante e qualificate strutture sanitarie, così come numerosi medici in grado di curare le persone eventualmente contagiate, cosa che – purtroppo – non c’è in tanti paesi colpiti dall’epidemia.

Infine, cogliamo la palla al balzo per ricordare loro l’importanza un buon livello di igiene a scopo preventivo (come lavarsi le mani frequentemente, coprirsi la bocca quando si starnutisce,…) e di seguire uno stile di vita attivo, supportato da una dieta ricca di frutta e verdura, per avere un sistema immunitario più resistente al virus.

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