Lockdown e adolescenti: allenamenti e controllo ossessivo del peso

L’esperienza del lockdown è stata devastante per tutte le fasce d’età ma è innegabile che le meno considerate restano quelle più giovani, a partire dai bimbi fino agli adolescenti.

Non stupisce che un recente studio condotto da Eurodap per Adnkronos Salute abbia evidenziato un’attenzione esagerata da parte dei più giovani nei confronti della forma fisica e del proprio corpo.

In una situazione di normalità probabilmente questa notizia non avrebbe destato particolare apprensione, ma quando queste apparenti normali accortezze raggiungono livelli di fissazione e di attenzione tali da comportare allenamenti di particolare durezza o intensità, abbinato ad un calcolo maniacale sull’assunzione dei cibi ed un’elevata predilezione verso le proteine, la questione cambia e di molto.

Il lockdown: una situazione fuori dagli schemi degli adolescenti

A maggior ragione se tutto ciò avviene durante il lockdown, un evento straordinario che ha aumentato i livelli di stress dei più giovani, impedendo loro le normali dinamiche di socializzazione e costringendoli ad una convivenza prolungata e senza via di uscita. È vero che gli adolescenti vivono una fase della loro vita in cui l’accettazione del sè passa soprattutto attraverso l’accettazione del proprio corpo, ed è altrettanto vero che questa società votata all’immagine spinge i ragazzi ad enfatizzare l’impegno profuso nei confronti della bellezza fisica.

Essere genitori più accoglienti

Gli adulti dovrebbero avere maggiore premura verso i loro figli e i segnali che arrivano da un eccesso di concentrazione verso il proprio corpo, sia da parte di ragazzi che ragazze, indistintamente. E sono sempre gli adulti che dovrebbero considerare come quello trascorso è stato un periodo a dir poco particolare, che richiede ancora più cautela e delicatezza nella gestione di certe dinamiche e di certi argomenti. Per questo, anche di fronte ad una fissazione sulla propria forma fisica, i genitori dovrebbero cercare di gratificare i propri figli per lo sforzo intrapreso e i risultati raggiunti, dovrebbero cercare di essere ancora più accoglienti piuttosto che colpevolizzarli aumentando i loro livelli di stress e rendendo queste circostanze ancora più complicate

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